Allora, cosa fatta: è vicepresidente della Confcommercio nazionale?
Piano con le cariche, l’assemblea si tiene il 10 e bisogna vedere quanto fiato ha la nostra cordata – quella che punta a portare alla presidenza il collega trentino Bort – e quanto invece ne ha Sangalli, rappresentante della Lombardia e con diversi voti del CentroSud, dato che era uomo di fiducia di Sergio Billè, anzi, era suo vicario…Non è importante il ruolo di Morando, ma quello di Verona. E Verona può ragionevolmente puntare alto questa volta. [//]
Cosa chiedete?
Che Confcommercio torni ad essere una casa di vetro, dalla gestione trasparente, rivolta a dare servizi ai commercianti e non ad acquistare quadri e immobili.
Sangalli invece che vuole?
Mah, adesso dice che vuole le nostre stesse cose e che si può andare assieme in assemblea. Vedremo. Certo che fa pensare.
Cosa?
Se davvero vuole queste cose, perchè non si è dato da fare prima che scoppiasse questo macello, così da evitare quanto è successo.
Muro contro muro?
Ripeto, vediamo. Dobbiamo lavorare per riportare ConfCommercio di nuovo in alto, e far comprendere bene all’opinione pubblica che quanto è successo non rappresenta il nostro modus vivendi.
Gli amici del quartierino hanno appannato la vostra immagine più dentro o fuori?
Dentro, dentro. La nostra gente lavora tutti i santi giorni, alza la saracinesca ogni mattina e deve essere sicura che c’è qualcuno che pensa a loro, a come rappresentarli e tutelarli. Non s’immaginavano un sistema come quello emerso dalle cronache dei mesi scorsi. Solo adesso iniziano a capire che si è trattato di una vicenda personale: di Billè e di pochi altri.
L’Adige, 4 Febbraio 2006, pag. 1