Luis Marsiglia, il professore di religione vittima, anzi no, di un pestaggio in quanto ebreo (seppur converso) che è dovuto scappare in Uruguay per evitare guai giudiziari legati alle falsità delle sue dichiarazioni, è stato visto in questi giorni aggirarsi alla VeronaMercato. Con lo stesso rituale del “caso Marsiglia”- uno degli autogol più cristallini della Sinistra scaligera – la minoranza della Margherita aveva deciso infatti di regolare i conti interni al partito, inviando regolare velina al giornale più disponibile del momento. [//] La velina al curaro parlava di “compensi di pubblici amministratori” – tema che urta come pochi al contribuente medio – evidenziando il “caso” della VeronaMercato dove un plotoncino di disonesti si era raddoppiato lo stipendio. Un tema bellissimo in campagna elettorale. Non a caso Lega e Centrodestra tutto hanno sentitamente ringraziato per tutta questa settimana.
Ma come insegna il caso Marsiglia le veline delle minoranza della Margherita nascondono sempre qualcosa: allora era un pestaggio inesistente per far pressioni su Santa Romana Chiesa e già che ci siamo dir su ai fascisti al governo, oggi un caso che non esiste nel momento in cui, carte alla mano, non solo alla VeronaMercato è tutto in regola, ma i compensi degli amministratori pubblici di Verona sono nella media nazionale e, in qualche caso, seppur interessanti, andrebbero rivisti al rialzo.
Certo, facendo i populisti, son tutti dei ladri e guadagnano troppo (e di certo, qualcuno ci marcerà sopra…), ma guardando i redditi precedenti qualche presidente non sembra aver fatto poi questo gran affare.
In ogni caso, per una bega interna ad un partito di governo la credibilità delle istituzioni veronesi è stata messa in ridicolo per un’intera settimana. La cosa non è passata senza annotazioni: nella Sinistra che si prepara a fondare il partito “unico” (ma democratico) qualche diessino ha iniziato a dire in giro che di questa “classe dirigente” che butta nel ventilatore dei media tutte le idiozie che gli frullano in testa, se ne può fare a meno. Che sia poi la minoranza o meno della Margherita non fa poi questa gran differenza, sembra dire qualche alleato. Se poi si aggiunge che la Margherita è al governo della città e che in questi giorni sta spiegando le ragioni per le quali deve andare anche al governo nazionale lo sconforto diesse è al massimo. «Questi lavorano per la Lega, come ai tempi di Tangentopoli», commentava un diessino di oggi presente anche allora.
E’ vero, Luis Marsiglia è vivo e lotta insieme a noi. Si è convertito un’altra volta: al Centrodestra…

L’Adige, 11 Marzo 2006, pag. 1