Arturo Stocchetti, presidente uscente del Consorzio di Tutela del Soave, è stato riconfermato alla guida del Consorzio per un altro triennio.
L’elezione si è tenuta nel corso del rinnovo del consiglio di amministrazione, composto da quindici consiglieri, che hanno riconfermato l’incarico a Stocchetti, premiando l’attività di coordinamento e la coesione in terna di cui ha goduto il Consorzio di Tutela sotto la sua guida.[//]
Alla vice presidenza vanno Graziano Aldegheri, presidente della Cantina di Colognola ai Colli e Attilio Carlesso, vice presidente della Cantina di Soave. Rinnovato anche il Collegio dei Revisori dei Conti, presieduto da Eugenio Soato con la collaborazione di Erica Pasetto e di Giuseppe Coffele. Tre sono le priorità che ha fatto presente il neo eletto presidente Arturo Stochetti a conclusione del consiglio. «Essenziale risulta l’attività promozionale, con un occhio di riguardo al mercato italiano, ad esempio attraverso la partecipazione a fiere come Cibus di Parma, Vitigno Italia di Napoli e il Salone del Gusto di Torino; la ricerca e la formazione, ovvero il completamento della progettualità in collaborazione con Veneto Agricoltura per quanto riguarda l’attività di zonazione, con particolare riguardo alla tutela paesaggistica del Soave e alla valorizzazione dei singoli cru aziendali, a cui si affianca il continuo aggiornamento dei produttori sull’andamento dei mercati; il consolidamento dell’attività di tutela sulla DOC con l’ottimizzazione dell’attività di controllo sia in vigna sia in cantina. Si tratta di obbiettivi importanti per una denominazione che a fronte di un’area piuttosto delimitata conta oltre 6500 ettari di vigneto iscritti alla Doc Soave e Soave Classico e rappresenta quasi il 30% della potenzialità produttiva regionale dei vini DOC e circa il 40% della provincia di Verona. Negli ultimi quattro anni il Soave DOC ha recuperato il 21% del proprio valore mentre il Soave Classico è arrivato quasi al 30%, segno che la denominazione sia per l’importanza economica che per la specificità delle produzioni ha assunto ormai un ruolo di riferimento nel panorama enologico italiano».