E’ iniziato l’ultimo anno dell’Amministrazione Zanotto, dopo si voterà e i Veronesi diranno se questo assembramento di persone, che non è riuscito a portare avanti niente, se non fare debiti per progetti faraonici e inutili, che dovranno essere riesaminati e forse accantonati, merita il rinnovo della fiducia, o meno. [//]
Abbiamo visto che nel centro sinistra sono iniziate le grandi manovre, i “partiti” si affidano all’attuale Sindaco per conservare il loro esile potere, anche se Zanotto li ha portati al collasso; i movimenti, affiliati al centro sinistra, che vorrebbero mandarlo a casa e lo farebbero “democraticamente”, chiedono le primarie, visto lo scontento generale e allora il segreto del voto è lo strumento migliore per la vendetta, ma certamente dopo litigheranno per trovare il candidato unico, a meno che non siano stati essi stessi già strumentalizzati da qualcuno.
Il centro destra aspetta ancora il “messia”, che dovrebbe risolvere i problemi della Casa delle Libertà e della Lega per presentarsi compatto ai Veronesi e chiedere la loro fiducia con un candidato Sindaco da contrapporre al centro sinistra, che non ha più la maggioranza dei voti.
Attenzione, però, che non sarà facile e sicuro conquistare la fiducia dei Veronesi, che ricordano ancora la gestione Sironi, oltrechè quella Zanotto junior: quest’ultima rimarrà indelebile. Allora ci saranno le candidature alternative, di chi vuole risollevare la città dal disastro, situazione in cui i due raggruppamenti l’hanno portata e si proporrà ai cittadini Veronesi con un programma che veda al primo posto il quotidiano e poi uno, o due progetti fattibili, e assicuri per il resto il risanamento delle finanze e del patrimonio comunale, dilapidato.
Chi vi scrive queste note sarà della partita, perché è in debito con la città, per aver contribuito a far perdere il centro destra e questo era voluto; ma ha la grave responsabilità di aver di fatto convinto Zanotto junior ad entrare in politica.
Anche se dopo ha tradito i patti (come ha riconosciuto) e questo è normale per molti in politica, ma la gravità dello sbaglio commesso è che non conoscevo la sua incapacità e leggerezza nel gestire la cosa pubblica e soprattutto di non essere stato sincero con chi l’ha votato ed ora anche nell’azione quotidiana.
Questa è la mia colpa e per questo ho assicurato ed assicuro che debbo fermarlo, perché faccia il semplice Consigliere ed impari ad amministrare con e per la città. Era il patto fatto.
Che si sia alla fine della corsa lo si è capito dalla discussione in corso in Consiglio Comunale, che sta ratificando tutto quanto è stato fatto con il così detto “piano strategico”; meglio sarebbe dire che si stanno ratificando le spese pazze che il Sindaco e la Giunta hanno ordinato senza copertura: si dice che siano alcuni milioni di Euro!! E lo si fa dopo tre anni di discussioni, convegni e studi costosi, che nulla hanno portato di utile alla città, ma hanno fatto solo felice il nostro Sindaco, perché così poteva parlare al vento del nulla, tra pochi intimi.
Ci si chiederà: perché solo ora il Consiglio Comunale ne discute? Giustamente il relatore di minoranza ha risposto che si è in ritardo, ma ha anche fatto presente, oltre alla vacuità della delibera, che con quel provvedimento non si sana niente del passato, rimarrà sempre una sterile discussione, dato che avviene a fine corsa. Giustamente ha richiamato le spese inutili sostenute, senza delibera, richiamo che obbligherà gli Uffici e la Segreteria Generale ad inviare il tutto alla Corte dei Conti per la verifica. Questo non lo ha detto ufficialmente, il relatore di minoranza, ma era ed è sotteso nell’intervento (è stata ricordata l’infausta presentazione del progetto con il presentatore Chiambretti alla Gran Guardia! Credo che il Sindaco, prima di quel penoso spettacolo, neppure sapesse chi fosse).
Più duro ancora è stato il rappresentante di Rifondazione Comunista che giustamente, con un intervento politico, preciso e puntuale, forse troppo alto per chi doveva recepirlo, ha detto che tutto quello che riguarda “il piano strategico” è stato discusso tra il Sindaco, la Giunta e “i portatori di interessi”, e quindi non è un progetto della città per la città e i risultati si sono visti; forse doveva adoperare una parola diversa da “risultati”, perché, chi osserva attentamente il tutto, vede solo i danni del piano strategico che è stato fuori dalla politica e gestito da psicologi ed industriali e doveva programmare la Verona del 2020.
Questa delibera “a sanatoria” è la prima che arriva in Consiglio, ma come è solito avvenire ad ogni fine legislatura, molte altre ne arriveranno per salvare le responsabilità del Sindaco, della Giunta e dei suoi e staremo a vedere come le approveranno, quando capiranno che ne risponderanno personalmente anche i Consiglieri, sperando che il TAR Veneto non ci si metta di mezzo per aggravare le cose con le sue prossime sentenze!!
Mala tempora currunt! Bisogna vigilare e non lasciarsi incantare dall’oratoria, per vero non molto bella e fluida del Sindaco, come quella che ho sentito, (chi gli prepara i discorsi vuole proprio che finisca male?!) né tanto meno dalle apparizioni televisive con i bambini, che fanno sempre effetto! Vigilare vuol dire avere il coraggio anche di bocciare le sanatorie delle spese inutili e faraoniche e pretendere di discutere senza paura, anche a costo di finire, prima del tempo, la legislatura.
Speriamo in un riscatto di responsabilità del Consiglio Comunale e che si faccia politica, ma quante volte lo si è chiesto, con nessun risultato!
L’Adige, 6 Maggio 2006, pagg. 1 e 2