Un calo dell’1,5% nell’export, un calo degli ordinativi dello 0,6% e un ristagno della produzione industriale dello 0,3%. Questo quanto emerge dall’analisi sull’ economia veneta nel 2005, realizzata dalla sede di Venezia della Banca d’Italia, in collaborazione con le altre filiali della regione. Positivo, invece, il turismo, con un aumento del 4% di presenze. [//]
«Le cause del rallentamento economico della Regione del Nordest – spiega Roberto Marchetti, direttore della sede veneziana della Banca d’ Italia – sono da imputare alla scarsa competitività internazionale dei beni prodotti e alla debolezza della domanda nazionale». L’analisi di Banca d’ Italia evidenzia però, che il rallentamento registrato lo scorso anno si è concentrato particolarmente nella prima parte dell’anno, mentre «a partire dai mesi estivi – prosegue Marchetti – il consolidamento della fase di ripresa nell’ area dell’euro e il deprezzamento del tasso di cambio nominale hanno favorito il miglioramento della situazione congiunturale che è proseguito anche nel primo trimestre di quest anno».
«Una relazione statistica puntuale e completa – dichiara Fabio Gava, assessore regionale alle Politiche Economiche – che conferma un dato di fatto: il 2005 è stato difficile, ma negli ultimi mesi dell’anno è iniziata una crescita economica e produttiva, che continua nel primo trimestre 2006 e che gli analisti prevedono continuerà per tutto l’anno. Siamo quindi di fronte ad una prima ripresa sostanziosa, ben diversa dalle ‘ripresine’ registrate negli scorsi anni. Il merito è del sistema-Veneto nel suo complesso, perché imprenditori, lavoratori e Istituzioni, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, hanno iniziato a fare squadra e a camminare uniti verso una trasformazione la cui velocità non poteva non creare dei problemi».
La stagnazione della produzione industriale e il calo degli ordinativi sono stati determintati in particolare dalla difficoltà registrata dai settori della moda e del lego-arredo, come hanno indicato da Banca d’Italia. «Ciò che preoccupa – aggiunge l’assessore Gava – è invece la tendenza al rallentamento dei consumi interni, dovuta alla diminuzione del tasso di fiducia dei consumatori. Ma di questo dobbiamo ringraziare il catastrofismo che ci è stato distribuito a piene mani prima delle elezioni senza che ve ne siano i fondamenti, come dimostrano i dati economici del Veneto».
è invece stato registrato un incremento, anche se lieve, delle esportazioni per il settore dei prodotti in metallo e delle macchine, dove i maggiori ordinativi sono arrivati in particolare dai mercati asiatici emergenti.
Il settore che ha contribuito di più alla crescita economica regionale è stato quello dei servizi. Nonostante il commercio ha registrato una stagnazione delle vendite, segnando un -0,3% a prezzi correnti, sono cresciuti i servizi alle imprese e al turismo. Alla buona crescita di 4 punti percentuali che hanno riguardato le presenze turistiche, hanno contribuito per un 4,3% i turisti italiani e per un 3,7% quelli stranieri.
L’Adige, 10 Giugno 2006, pag. 6