Dopo Metropolitana Milanese, che aspetta le decisioni della Giunta sul tracciato e sulle modifiche da apportare, perché solo dopo quelle scelte potrà rispondere in maniera esaustiva e quindi si potrà preparare il piano economico finanziario, già appaltato, ieri il Consiglio Comunale di Verona ha cantato il “De Profundis” alla tramvia.
Infatti il grande progetto di trasporto pubblico stava in piedi (più o meno) contando sul parcheggio scambiatore di Verona Est, che la Cassa di Risparmio avrebbe fatto in compenso di metri cubi da costruire. [//]
Poi, però, l’istituto di credito ha cambiato idea e così tutto è saltato, non solo il parcheggio scambiatore, ma anche il deposito – officina della tramvia e la viabilità connessa.
Quindi bisognerà pagare le aree ed espropriarle, seguendo tutta la procedura, così come ha descritto l’assessore Uboldi per l’altro parcheggio a Cà di Cozzi, pur esso collegato ad un PIRU bocciato.
Forse il Consiglio comunale, con un colpo di personalità, ha voluto dire al Sindaco “scendi per terra e non sognare più ciò che Verona non vuole!, le elezioni sono vicine”. Adesso è meglio fermare tutto e pensare a Verona Sud, che ha bisogno di trasporti rapidi, quelli sì utili e determinanti per lo sviluppo della città!
Bisogna, però, anche capire che sta accadendo in Cassa di Risparmio e più precisamente al Centro Servizi, che pare venga ridimensionato come personale presente.
Il Sindaco sa che lo sviluppo della città è fondato sull’aumento delle persone che hanno occasione di lavoro e non sulla riduzione degli adddetti, anche quelli della Cassa di Risparmio!? Non sarebbe il caso di convocare i dirigenti di quell’istituto e farsi dire quali sono i programmi? Forse Zanotto ha paura del forte potere della Cassa?! Speriamo di no, ma temo il contrario.