Caro Direttore, come sospettavo, le recenti elezioni del Consiglio Superiore della Magistratura sono passate nettamente in sordina.[//] E c’è, in realtà, un motivo. Proviamo ad analizzarle: dopo il marasma del 2002 in piena agitazione delle toghe contro la riforma dell’ordinamento giudiziario (che Magistratura Democratica, per esempio, chiamava semplicemente la Controriforma…), dopo lo sciopero nonostante il nettissimo parere contrario del Presidente Ciampi, dopo aver fatto saltare il tavolo delle trattative con il Governo sostituendo il Presidente di ANM Patrono di Magistratura Indipendente con Bruti Liberati (MD), dopo i girotondi e le esibizioni della Costituzione all’inaugurazione dell’anno giudiziario, dopo quel “ne pas que en debut” di sessantottina memoria, leggendo i risultati delle elezioni 2006 ci si rende conto che l’anima antagonista della magistratura ha perso. Innanzitutto tra schede bianche, nulle e astenuti, ben 2600 magistrati su 9000 non hanno espresso alcun voto. E, non trattandosi di elettorato “qualsiasi” ma direi molto qualificato, questo è un dato allarmante o… positivo! Magistratura Indipendente guadagna un seggio e MD ne perde uno…: quasi a significare che forse anche tra i togati c’è qualcuno che è stufo della contrapposizione per il solo gusto di andare contro un governo se è di destra… Forse i magistrati si sono resi conto che le scelte degli ultimi anni li hanno resi non solo meno graditi alla gente, ma, forse, li hanno marginalizzati. D’altronde, non bisogna essere dei geni della politica per ricordare che fino a 4 mesi fa c’erano piagnistei continui sul fatto che il governo (di destra) non dava nemmeno i soldi per la carta da fotocopia nei Tribunali; mentre invece adesso, con una manovra Bersani che TAGLIA da qui al 2008 circa 350 milioni di euro per il settore giusitizia, i togati se ne stanno zitti e muti e anzi paiono felici solo perchè è cambiato il colore di chi ci governa… Che sia arrivato il giorno dei limoni neri? Ne parleremo ancora. Cordiali ma torridi saluti. Massimo C. Denominatore