Industria veronese in forte recupero nel secondo trimestre del 2006 (+3,2%), a confermare il clima di ritrovata fiducia delle imprese, e previsioni positive anche per il terzo trimestre, nonostante le tensioni sui mercati e il pesante contraccolpo per la forbice tra costo delle materie prime e prezzi dei prodotti finiti.[//] Lo segnala l’indagine congiunturale del manifatturiero scaligero curata dal Centro studi di Confindustria Verona, che valuta con favore i risultati degli ultimi mesi. L’analisi prende avvio dalla rilettura dei dati del 2005, quando sia pure in presenza di un andamento riflessivo dell’economia nazionale il manifatturiero veronese si era attestato su una sostanziale tenuta tendenziale: Nella media, i settori più importanti della provincia non avevano registrato flessioni nelle quote di produzione, anche grazie alla costante presenza delle aziende veronesi all’estero. Da questa situazione di stabilità si era passati gia alla fine dell’anno scorso ai primi segnali di effettivo miglioramento, emersi soprattutto nelle previsioni sull’andamento economico tendenziale del 2006. E quest’anno, fin dal consuntivo del primo trimestre, si è manifestata l’attesa conferma di una inversione di tendenza nei risultati quantitativi e nelle aspettative degli imprenditori. Oggi il Centro studi di Confindustria Verona può ribadire, confrontando il consuntivo del secondo trimestre con l’andamento dello stesso periodo dell’anno scorso, che le aziende del sistema territoriale hanno ritrovato un buon clima di fiducia, esteso alla maggior parte dei settori produttivi scaligeri. Dai dati in sintesi emerge che l’andamento della produzione nel corso del secondo trimestre registra, nella media del manifatturiero, un incremento in termini reali pari al 3,2%, rispetto al periodo aprile-giugno 2005. Un dato che acquista ancora più rilevanza se lo si confronta con l’analogo indicatore veneto (+2,7%): in termini proporzionali si può dire che l’industria veronese è cresciuta a un ritmo del 18% superiore al resto della regione. Sul piano merceologico, i settori che si segnalano per risultati oltre la media sono l’area della carta-grafica e la metalmeccanica, mentre la trasformazione del marmo cresce con la stessa velocità della media provinciale, al pari del settore alimentare e delle altre industrie manifatturiere. Sempre nel corso del secondo trimestre, gli ordini totali hanno registrato una crescita del +3,9% (anche in questo caso migliore del dato veneto, pari al +3,4%), trainata dalla costante buona performance delle vendite all’estero (+4,7%), ampiamente superiore alla media regionale (+2,9%). Segnali positivi, ed è un dato confortante soprattutto sotto il profilo sociale, anche per l’indicatore che valuta l’andamento dell’occupazione, che registra a consuntivo un +0,3%. Un capitolo a parte meritano poi gli indici tendenziali, con previsioni altrettanto favorevoli per l’industria veronese: le aspettative delle imprese per il terzo trimestre sono orientate a una sostanziale conferma di questi segnali di ripresa, un’indicazione condivisa dalla quasi totalità dei settori industriali anche sotto il profilo dell’”intensità” della ripresa. Secondo gli imprenditori scaligeri il terzo trimestre 2006 vedrà una produzione ancora in crescita (a +3,2%), con degli spunti sopra la media per i settori metalmeccanico e minerali non metalliferi. Previsti in incremento inoltre sia gli ordini dall’interno (+2,3%) che quelli dall’estero (+2%), mentre l’occupazione si dovrebbe mantenere stabile. Un altro dato da tenere presente è la propensione delle aziende a investire nel corso del trimestre: l’indice è pari al 71% delle aziende del campione, mentre durante il trimestre precedente il dato si fermava al 55%. Il Centro studi di Confindustria Verona ha così sintetizzato i principali indicatori congiunturali, sia per il consuntivo del secondo trimestre che per le previsioni del periodo luglio-settembre 2006. PRODUZIONE. È cresciuta del 3,2% in termini reali a fronte di un dato veneto pari al 2,7%. A Verona incrementi sopra la media per carta-grafica e metalmeccanica. Nella media si collocano alimentari e bevande, minerali non metalliferi e l’aggregato delle altre industrie manifatturiere. Cresce meno il sistema moda, ma comunque in terreno positivo. ORDINI. Il livello di ordini totali a consuntivo si colloca al 3,9%. Il settore metalmeccanico mostra una vivacità sopra la media. Le previsioni relative agli ordini sono positive anche nel terzo trimestre: gli ordini dall’interno crescono del 2,3% e quelli dall’estero del 2%. Gli analoghi dati del campione veneto registrano rispettivamente +1,6% e +2,2%. OCCUPAZIONE. Nel secondo trimestre è cresciuta dello 0,3%, mentre le previsioni per il terzo mostrano una leggera flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0,2%). Il dato veneto mostra risultati analoghi: +0,3% e –0,1%. PREZZI. Continuano i rincari registrati sui prezzi delle principali materie prime trasformate dal manifatturiero scaligero (+7,6%). Crescono nel periodo anche gli indici dei prezzi dei prodotti finiti (2,6%), in linea con l’inflazione. La forbice che misura la differenza tra queste grandezze aumenta rispetto a quella registrata nel trimestre precedente (+5 punti) ed è più alta di quella calcolata sul dato veneto (+4,2 punti). ESPORTAZIONI. Il manifatturiero veronese, come quello veneto, dimostra di saper mantenere le sue quote di mercato all’estero. Verona esprime una quantità di produzione esportata sul totale della produzione nel trimestre del 39,6%, quella veneta è al 40,3%. I comparti che danno il maggior contributo sono il metalmeccanico, il marmo e l’alimentare-bevande. La capacità di penetrazione del sistema Verona ha fatto registrare ancora una crescita delle vendite all’estero del 4,7% nella media del manifatturiero. Il Veneto, nello stesso periodo, ha invece visto crescere le sue vendite all’estero del 2,9%.