Il Veneto dice no all’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Unione Europea
“D’accordo con Barroso quando stoppa l’allargamento dell’Unione Europea ad altri Paesi, ma la frittata è già stata fatta. L’ingresso nella Ue di Romania e Bulgaria, previsto per il prossimo gennaio, è uno scandalo”.[//] Lo ha dichiarato il Vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, in risposta alle dichiarazioni di ieri del presidente della commissione europea José Manuel Barroso. “Con tutte le vertenze ancora sospese – ha aggiunto Zaia – e le questioni aperte relative, in special modo, all’agricoltura a partire dall’adozione di standard qualitativi comuni per finire con la sicurezza alimentare, aprire le porte a questi due Paesi è come permettere l’ingresso del Terzo Mondo in Europa. Con ciò non voglio essere offensivo nei confronti di nessuno, ma visto il livello di sviluppo dei loro sistemi agricoli, i costi di produzione di gran lunga inferiori ai nostri e le pratiche di allevamento e coltivazione alquanto discutibili dal punto di vista sanitario, questo allargamento è, a dir poco, dannoso”. “Questa Europa – ha detto il Vicepresidente – si sta trasformando da madre, come diceva di voler essere, in matrigna. Il Veneto è ai vertici della produzione agricola italiana, con una Produzione Lorda Vendibile di circa 5 miliardi 50 milioni di euro l’anno, è prima nel settore della zootecnia da carne con il primato assoluto negli avicoli, nel vitellone da carne e nella coniglicoltura; produciamo oltre 7 milioni di ettolitri di vino dei quali circa un terzo a Denominazione d’Origine Controllata e siamo i primi esportatori con il 28 per cento dell’export nazionale; siamo i primi produttori orticoli, con il primato assoluto del 50 per cento dei radicchi italiani e così via. Stiamo discutendo e definendo il nuovo Piano di Sviluppo Rurale, con il quale vogliamo ricavare il meglio da una situazione già molto impegnativa. Ora dovremo guardarci anche da questi nuovi partners “europei” che, oltre a diventare nostri diretti competitori, si vedranno garantiti anche i fondi e gli aiuti stanziati dalla Comunità Europea, che saranno sottratti a noi”. “A questo punto – ha concluso Zaia – visto che ormai non si può più fare marcia in dietro, chiedo che Romania e Bulgaria siano ammesse nella Ue, ma da sorvegliate speciali, in una sorta di embargo finché non avranno dimostrato di aver raggiunto e di poter garantire i nostri stessi standard sanitari e qualitativi”.