“Caro sindaco, ora scendi dalle nuvole”
Chissà se Zanotto ha capito che la bordata di fischi ricevuti al palazzetto dello Sport nei giorni scorsi, era un segnale sulla sua non popolarità ed un giudizio di come ha gestito Verona. Di certo quelle persone non erano estremisti della politica[//]; se ragiona capirà che erano i suoi elettori, che speravano nel cambiamento che non c’è stato. Chissà, quindi, se verrà giù dalle nuvole e capirà che il suo quinquennio è stato punteggiato di errori, per inesperienza, per incapacità e forse anche per non aver scelto collaboratori fidati. Ora ne paga le conseguenze, come più volte è stato detto su queste colonne. Chissà che, vista la sconfitta subita per l’area di Borgo Roma, prevedibile e voluta, non cessi di chiedere alla Provincia di non eseguire il contratto da lui personalmente voluto e sottoscritto con l’ex Presidente Merlin, non adempia e lasci costruire le case come si era obbligato a fare, penalizzando la città con un’onere consistente, e non trovi, invece, un’ altra soluzione per il verde, che manca come standard, trasformando l’area AMIA a parco urbano di quartiere e non destinandola a sede di AMT e APTV, che aumenterebbe il traffico già caotico di Basso Acquar e quindi con aumento dell’inquinamento. Chissà se capirà che la Passalacqua non è ancora del Comune di Verona, come giustamente dicono i dirigenti comunali, infatti il contratto di compravendita non è stato firmato mancando il prezzo definitivo ed il relativo versamento del Comune e, con l’aria che tira sulle valutazioni degli immobili dello Stato, ci saranno facilmente delle sorprese. Ma a prescindere da questo “piccolo” neo, perché non la lascia per intero all’Università, con tutto il suo verde e le strutture sportive, e rinuncia alla edificazione di case in quel contesto, facendo un regalo dovuto a Veronetta, che è senza servizi e parchi. Chissà se capirà che la città di Verona non è in grado di sopportare la spesa della tramvia e delle infrastrutture collegate, e che non può sperare nello Stato per un aumento del contributo; infatti, la Finanziaria ha stanziato pochi euro per queste infrastrutture ed a condizione che siano già in fase di costruzione! Chissà se capirà, pertanto, che deve cambiare il suo modo di apparire e quindi dire coscienziosamente di aver sbagliato per non essere stato di parola e cioè confessare di non aver amministrato bene, nonostante le promesse. Quei fischi sono un’avvertimento per il suo futuro, ed i veri politici, presenti a quella manifestazione, ne hanno preso buona nota nei loro commenti! Chissà lui?