Enti locali, le tasse vanno su
Alla vigilia di una discussa finanziaria 2007 che prevede tagli nei trasferimenti delle risorse agli enti locali (4,3 miliardi di euro), un’analisi del Centro Studi Sintesi di Venezia, indica che negli ultimi tre anni le entrate tributarie di Comuni, Province e Regioni hanno registrato un aumento [//]del 16%. Nel 2004 le amministrazioni locali hanno incassato 68,6 miliardi di euro tra Irap, Irpef Regionale, imposte RC auto, ICI, Irpef Comunale. Questo significa 9,4 miliardi in più rispetto ai 59,2 incassati nel 2001. Nel 2004 la pressione tributaria locale per abitante è stata dunque di 1200 euro, contro i 1000 del 2001. Secondo l’analisi, i contribuenti residenti nelle regioni del nord Italia sono quelli che versano più tasse nelle casse dell’erario locale. Nel 2004 la pressione fiscale locale in Valle d’Aosta era di duemila euro, cifra doppia rispetto a quella registrata in Calabria, che si attesta come ultima regione come sforzo fiscale locale con 621 euro pro-capite. Importanti “sacrifici” sono stati richiesti anche ai cittadini lombardi (1.595 euro pro-capite), ai laziali (1.512 euro), ai piemontesi ed emiliani (1.460 euro) e ai toscani (1.329 euro). Sotto la media nazionale e nei posti più bassi in questa particolare classifica si trovano invece la Sicilia (685 euro), la Basilicata 722 euro e la Campania (739 euro). Secondo un’analisi per tipologia di amministrazione risulta che la pressione tributaria è concentrata soprattutto a livello regionale (774 euro) e a livello comunale (337 euro). Le province invece evidenziano una pressione tributaria molto inferiore (73 euro) in virtù delle minori competenze a loro assegnate. La ricerca ha anche analizzato il trend di crescita dell’imposizione nelle varie Regioni italiane dal 2001 al 2004 (ultimo dato disponibile). Crescite molto consistenti, quasi doppie rispetto alla media nazionale (15,7%), si sono registrate in Sardegna (+28,3%) e in Sicilia (+27,6%). Crescite superiori alle media nazionale si sono registrate anche nelle Marche (+23,9%), in Lombardia (+19,8%), in Valle d’Aosta (+19,2%) e in Basilicata (18,6%). È plausibile che a fronte dei tagli della finanziaria, gli enti locali saranno costretti a ridurre la spesa o, molto più probabilmente, finiranno per aumentare la pressione fiscale, soprattutto attraverso l’incremento delle addizionali Irpef. Secondo il Centro Studi Sintesi di Venezia, per i contribuenti si prospetta un ulteriore aumento della pressione fiscale oppure un indebolimento del welfare locale.