Tra fusioni ed esuberi…
Il Banco Popolare mette le mani avanti con Lodi, dichiarando che non ci saranno tagli sul personale, anzi per i dipendenti in eccedenza si attende il turnover fisiologico e si stanno avviando sistemi volontari[//] per incoraggiare e incentivare l’esodo con l’obiettivo di assumere più giovani. Sui 24 mila dipendenti circa delle due banche si stimano un migliaio di persone in eccedenza… Dopo aver approvato il testo del Protocollo di Intenti con la Banca Popolare Italiana, nel quale viene ribadita la struttura, i termini e le condizioni della fusione fra Bpi e Bpvn mediante costituzione di una nuova super banca popolare capogruppo quotata, il Banco Popolare di Verona mette le mani avanti e con i nuovi amici e soci di Lodi dice che non ci saranno esuberi ma che si procederà ad una fisiologica diminuzione del personale fatta attraverso il turnover. Anzi, saranno avviati sistemi volontari per incoraggiare l’incentivazione all’esodo con l’obiettivo di assumere più giovani. E, per quanto riguarda la Provincia di Lodi, Bpvn ha detto che le due banche hanno preso un impegno di non ridurre l’organico. Stiamo parlando di circa 24 mila dipendenti, mettendo insieme Verona e Lodi, con una riduzione stimata del personale di un migliaio di dipendenti, come dichiarato al Corriere della Sera di martedì scorso dall’amministratore delegato di Bpvn Fabio Innocenzi. Sempre sul fronte del personale, dall’operazione di fusione «otterremo risparmi da costi per 220 milioni dei quali 90 relativi al personale» ha ribadito Innocenzi. Stiamo parlando dell’8,8% secondo i calcoli di Bpvn, ottenibile grazie alla riduzione dei costi sulle risorse informatiche che verranno ridistribuite non più su 1000 ma sul doppio delle filiali del nuovo gruppo. Quindi costi unitari ridotti in previsione della fusione…