Comincia a prender forma il Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013: la proposta è stata presentata al tavolo di partenariato della Regione, [//]l’organismo al quale partecipano le categorie economiche rurali, i consorzi, i consumatori e le comunità locali. L’iter di approvazione volge al termine: il documento verrà esaminato dalla Giunta regionale il 28 novembre, per passare poi alla Quarta commissione in vista della definitiva approvazione, in calendario verso la fine dell’anno. Il Programma di sviluppo rurale parte con una buona dotazione economica: il Veneto potrà infatti contare su poco più di 402 milioni di euro di fondi comunitari per il sostegno al settore agricolo per gli anni di programmazione 2007-2013, circa 100 milioni in più rispetto all’assegnazione del 2000-2006. Inoltre, aggiungendo i fondi statali e regionali, la somma crescerà a oltre 800 milioni da investire per consolidare agricoltura e agroindustria. Nel valutare la destinazione dei fondi, Giorgio Pasqua, presidente dell’industria alimentare di Confindustria Veneto, ha sottolineato che “è fondamentale che il programma concentri le proprie disponibilità su un numero limitato di obiettivi che il sistema agroindustriale ritiene prioritari. Consideriamo infatti strategico non solo dar vita a iniziative di ammodernamento e di innovazione nelle imprese, ma anche puntare su quei progetti capaci di valorizzare le aziende venete e di creare valore aggiunto per le produzioni tipiche locali”. Pasqua ha aggiunto di sperare che siano rispettate le assicurazioni fornite dal vicepresidente della Regione Zaia sui tempi di pubblicazione dei bandi (marzo-aprile 2007): “In caso contrario rischiamo che i tempi della politica non coincidano con quelli dell’economia”. Con l’assessore Zaia, infine, Pasqua condivide l’idea che Verona debba diventare la sede dell’Authority nazionale per la sicurezza alimentare: “In una regione come il Veneto, ai vertici della produzione agricola italiana, Verona si conferma un polo di eccellenza nel dolciario come nell’ortofrutta, nella zootecnia come nel vino. Riteniamo quindi Verona una candidatura forte, ma occorre – ha concluso – il supporto di tutte le componenti politiche ed economiche per non perdere l’opportunità di veder riconosciuto un comparto trainante per l’economia veneta e veronese”.