Vinitaly in Cina: raddoppiato l’export agroalimentare nel primo semestre di quest’anno
Primo semestre 2006 con il botto per le esportazioni agroalimentari italiane in Cina: infatti nei primi sei mesi di quest’anno raddoppia l’export di vino e di generi alimentari verso l’ex Impero Celeste. Giungono buone notizie [//]per Food&Wine italiani da Shanghai dove è stata inaugurata dal Ministro per le Poltiche Agricole, Alimentari e Forestali, Paolo De Castro, l’8^edizione di Vinitaly China 2006, la prima fiera del vino in Asia. Infatti, partecipano oltre 200 aziende e sono attesi 6 mila visitatori professionali. Da quest’anno, poi, grazie alla collaborazione con Cibus, la rassegna si avvia di diventare il più importante appuntamento dedicato alla diffusione del cibo e della cucina italiani di tutto il continente asiatico. «Un primato costruito in lunghi anni di lavoro e che oggi viene festeggiato con dati importanti per il settore: 100% di aumento in valore delle vendite di vino in un solo anno che raggiungerà a fine 2006 i 10 milioni di euro, mentre i consumi sono passati dal 2004 ad oggi da uno storico e statico 0,3 a 1,15 litri pro capite – sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani -. Il 40% dei consumi passa dal canale della ristorazione, wine bar e discoteche e il vino rappresenta per i giovani dai 25 ai 35 anni una moda che sta avvincendo ed affascinando per la cultura che sa esprimere». Per il settore alimentare complessivamente le cifre, seppur non ancora significative in valori assoluti, sono indicative di un incremento costante: si parla di 60 milioni di euro di fatturato con un raddoppio delle esportazioni in un anno. E se le proiezioni al 2010 dicono che la Cina diventerà il primo mercato di consumo del mondo, intanto «Veronafiere con Vinitaly China ha realizzato l’obiettivo di creare un sistema integrato per la promozione all’estero della cultura e del business del made in Italy alimentare», dice il presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti. Parole rimarcate dal Ministro De Castro che ha evidenziato nel suo intervento di apertura di Vinitaly China e Cibus 2006 come «tale collaborazione eviti la proliferazione di eventi fieristici e di promozione, proponendosi come un modello organizzativo vincente per l’esportazione di modello alimentare italiano». Cultura del prodotto, cucina e gusto: gli ingredienti di Cibus che con le MasterClasses promosse in collaborazione con Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana, sta catturando l’attenzione dei ristoratori cinesi presenti alla rassegna. «Con questa prima edizione al fianco di Vinitaly, Cibus, e con esso l’intero comparto del made in Italy alimentare – spiega Franco Boni, presidente di Fiere di Parma – si affaccia per la prima volta sullo sterminato mercato cinese. Un incontro che potrà rappresentare molto per il futuro dell’export agroalimentare italiano, ma che per il momento significa un confronto culturale tra le due più antiche culture gastronomiche del mondo. Quest’anno ci proponiamo di educare all’utilizzo delle materie prime alimentari italiane ed affinare il gusto dei consumatori finali».