Verona si avvicina a grandi passi alle elezioni amministrative e lo si capisce dalle “attività” del Sindaco che, come fece la Sironi, era presente in ogni luogo, con telecamere al seguito[//]. L’attuale primo cittadino, però, la sta superando, sia perché è sceso in battaglia a mesi di distanza, come i “piccoli” candidati che debbono convincere con le idee, più che con i mezzi, e quindi hanno necessità di maggior tempo, sia perché sta adoperando gli uffici e le finanze comunali come se fossero cose proprie e della sua maggioranza (se c’è ancora?!). Lo si deduce proprio da quanto si è letto sul giornalino di creazione dell’ufficio stampa del Sindaco, che ha lanciato l’iniziativa delle “visite” ai quartieri, sia dal programma settimanale che compare sui giornali locali. Ebbene sì, Verona è peggio del tanto vituperato sud d’Italia e del clientelismo che noi volevamo e vogliamo combattere. Le visite “pastorali” del Sindaco, infatti, sono accompagnate da musica e canti, da banchetti e rinfreschi, da giri illustrativi del quartiere, con resoconto del prima e del dopo ed infine da tagli di nastri vari, per opere progettate da molto tempo, o solo per la posa della prima pietra. Tutto naturalmente a spese del Comune di Verona e senza la partecipazione di tutte le forze politiche anche della minoranza, perché è cosa riservata alla Giunta ed alla maggioranza. Comportamento che lascia alquanto perplessi e lo dimostra quanto si sia caduti in basso con la politica. Mi chiedo, allora, se questa dimostrazione di debolezza perché tale è, analizzandola serenamente, farà breccia negli elettori che, invece di feste e balli, desideravano e desiderano solo poter camminare sui marciapiedi senza inciampi, senza essere “lavati” dalle autovetture che passano nelle strade sconnesse, senza “pestare” gli escrementi degli animali, senza scivolare sulle foglie che giacciono e marciscono, perché nessuno le raccoglie, senza essere disturbati dalla presenza di questuanti insistenti, più o meno poveri, senza dover attendere in buona sostanza servizi che la città di Verona era solita dare in tempi brevi e che ora invece si ottengono per “preziosa” concessione e magari senza che nessuno ne sapesse alcunchè (garage prossimo all’Arsenale). Mi sono chiesto, anche osservando la felicità del Sindaco, con fascia tricolore, in mezzo ai bambini delle scuole materne ed elementari, se non ha pensato che quei piccoli cittadini, contenti come lui di essere in televisione e nella “sala del potere” (meglio sarebbe stato dire del “servizio alla città”, anche se così non è più da un po’ di tempo) un domani saranno ancora contenti di quel Sindaco che era con loro felice, quando capiranno la realtà del quotidiano. O meglio, crederanno ancora al primo cittadino, rimanendo all’attualità, se a casa i genitori al sentire della “festa”, non li abbiano subito ripresi ricordando loro che per colpa del Sindaco non possono più andare a scuola da soli e in sicurezza, o in piste ciclabili sicure e facili da seguire ecc. ecc. Le feste si fanno solo quando si è raggiunto lo scopo e un bravo amministratore sa che ciò è impossibile! Però a Verona è tutto diverso; si ride e si scherza perché conta solo l’apparire, non preoccupandosi dei problemi che oramai incombono anche se si era promesso di risolverli, e non da oggi, ma dal primo giorno del mandato. Un esame di coscienza il Sindaco dovrebbe farlo e piangere per aver perso un’occasione d’oro, ed irripetibile, che gli era stata data, purtroppo per niente.