Perdita di competenze del nodo ferroviario di Verona sulle direttrici Verona-Brennero e Milano Venezia: interviene la Regione Veneto
Sulla paventata possibilità di trasferire da Verona a Bologna la sede del comando della linea Bologna-Brennero, nonché da Verona a Venezia e Milano delle strutture di controllo sulla linea Milano-Venezia, decisioni date per imminenti e motivo, tra l’altro di una annunciata mobilitazione del comparto dei ferrovieri di Verona, è intervenuto l’assessore regionale veronese Stefano Valdegamberi, che ha scritto ieri una lettera ai vertici nazionali del gruppo FS e di RFI. “Mi è stata segnalata nei giorni scorsi una preoccupante eventualità che riguarda il futuro delle strutture ferroviarie a Verona, [//]dov’è stato da tempo previsto il comando del Posto centrale della Bologna-Brennero – scrive Valdegamberi –. Per tale struttura, tra l’altro, è pronta da diversi mesi l’inaugurazione, il cui rinvio, da voci che mi vengono riferite, pare essere causato da un progetto di trasferire a Bologna il controllo dello stesso asse ferroviario Bologna-Brennero. A questo si accompagnerebbe anche quello di trasferire su Venezia e Milano il controllo sulla Milano-Venezia – oggi regolato dal Reparto gestione circolazione di Verona – con l’esito di far scomparire la Direzione compartimentale del movimento di Verona, relegando il ruolo ferroviario della città scaligera poco più di niente.” “Tali decisioni – spiega l’assessore – contrastano a rigor di logica con le doverose considerazioni sia dei forti volumi di traffico, in particolare di quello merci (il cui rapporto con Venezia è di 4 a 1), che della posizione geografica, che hanno sempre fatto di Verona il polo ferroviario più produttivo e logisticamente più strategico del Veneto e perciò uno dei più importanti del Nord Italia. Il problema che segnalo è quello di preservare una piattaforma logistica ancor oggi pienamente operativa ed in grado di creare economia, occupazione ed indotto, evitando il rischio di smantellare una presenza qualificata proprio per la sua strategica dislocazione nel territorio”.