Caro Direttore, l’11 gennaio alle ore 19,30 circa, a bordo di un taxi, ho sentito a “Radio 24” un lungo servizio di cronaca, incentrato sulle esternazioni del Papa in merito al riconoscimento giuridico delle famiglie di fatto.[//] Il tono, di sostanziale dileggio, è culminato nella riproduzione del recente discorso del pontefice con, in sottofondo, la musica – se non erro – de “La Stangata”. Alla fine del servizio il giornalista ha detto (cito a memoria)”… beh, direi che è legittimo prendere un po’ in giro il Papa”. Certo! Di sicuro non si rischiano querele e soprattutto non si rischia la pelle, rispetto a quanto accadrebbe in altri paesi con frasi analoghe rivolte a capi di diverse confessioni religiose! E’ evidente, peraltro, il fastidio che suscita un Papa che parla chiaro; talmente chiaro da risultare incomprensibile ai più, abituati ormai solo a giochi di parole, battute idiote e metafore da terza elementare. Siamo ammorbati da un laido laicismo che proprio nulla ha a che vedere con il concetto di libera Chiesa in libero stato. Che tristezza… Saluti papali papali. Massimo C. Denominatore