Adesso rappresenta il veronese con l’incarico pubblico più rilevante per l’economia scaligera. Sandro Sandri sta seduto infatti in un board molto esclusivo[//]: quindici signori chiamati dall’Unione europea a dare il proprio giudizio sulle politiche, e soprattutto sui finanziamenti, destinati alle imprese nei Distretti produttivi. Un potere molto esclusivo. Sandri è l’unico italiano e con lui ministri, in carica e non, di mezza Europa. C’è un veronese che ha fatto il suo ingresso in una delle strutture strategiche per lo sviluppo economico dell’Europa intera nei prossimi anni. Si tratta di Sandro Sandri, ingegnere esperto in brevettazione internazionale, ex presidente di Veneto Innovazione e già consigliere regionale veneto per la Lega Nord. Sandri è stato nominato, unico italiano, fra i 15 saggi che vanno a comporre il Comitato consultivo di Pro Inno Europe, la struttura creata dalla Direzione Generale per l’Impresa e l’Industria della Commissione Europea con l’obiettivo di creare una collaborazione transnazionale fra i 367 Distretti europei di settori analoghi per dare vita a punti di eccellenza e affrontare così la concorrenza mondiale dei colossi cinesi e statunitensi. Del Comitato consultivo – che si è incontrato nei giorni scorsi a Parigi, al Senato della Repubblica, per la sua prima riunione – fanno parte personaggi del calibro dell’ex primo ministro finlandese Esko Aho e del presidente dell’Unione delle Camere di Commercio europee Pierre Simon. E’ presieduto dal francese Senatore Pierre Laffitte. Il Comitato consultivo, in particolare, avrà il compito di mettere a punto un “Memorandum sui distretti produttivi”, che verrà presentato ufficialmente nel corso della Conferenza ministeriale europea programmata per il 26 e 27 novembre a Stoccolma, e dovrà suggerire una serie di iniziative concrete da proporre ai Distretti dell’interno Continente. In altri termini, il “Memorandum” fornirà le linee guida della politica distrettuale della Commissione Europea per i prossimi anni. «I temi principali su cui si lavorerà saranno in particolare quelli dell’energia, della logistica, delle infrastrutture e dell’ambiente – spiega Sandro Sandri -. Per limitarsi alle infrastrutture, si è rilevato ad esempio che oggi, in Europa, la velocità di trasporto dei prodotti non supera i 100 chilometri al giorno. Velocità commercialmente inaccettabile e che pone gravi ritardi, impedimenti e costi all’attività delle imprese europee Pro Inno Europe fungerà quindi da punto di coordinamento di tutte le politiche per l’innovazione in termini di ricerca e sviluppo. La struttura andrà a ricomprendere le quattro iniziative distrettuali attualmente attive in Europa che coinvolgono Regioni innovative, centri di ricerca, agenzia per l’innovazione e pool di imprese». I soggetti italiani interessati sono attualmente sei: Etruria Innovazione, Tis (agenzia per l’innovazione del Sud Tirolo), Veneto Innovazione, Sviluppo Italia Toscana, Filas (agenzia per la promozione degli investimenti del Lazio) e Regione Abruzzo. Entro la metà di marzo sarà però possibile raccogliere ulteriori adesioni, e sarà questo il compito a cui si dedicherà Sandri. Adesioni, suggerimenti e proposte saranno quindi trasmesse al prof. Sorvell, dell’Università di Stoccolma, il quale preparerà entro maggio la prima bozza del “Memorandum”. «La posta in gioco è di importanza strategica, se si pensa che nei prossimi 7 anni, i Fondi strutturali che la Commissione Europea destinerà alla competitività del sistema economico passeranno dall’attuale 20 per cento al 75 per cento. Un’occasione che Verona non può lasciarsi sfuggire. Il mio impegno sarà quello di contattare tutti i rappresentanti dei Distretti scaligeri, perché da queste cooperazioni internazionali potranno nascere formidabili sviluppi. Con questa iniziativa, infatti, si va a superare il concetto di concorrenza interna all’Europa, per passare a forme di collaborazione fra industrie e centri di ricerca europei, sotto il cappello del Distretto, per poter così affrontare le sfide del mercato mondiale e misurarsi con la concorrenza delle grandi multinazionali. Come si può facilmente intuire, si tratta di una eccezionale opportunità per le nostre piccole e medie imprese per partecipare a progetti di larghissimo respiro e di aprirsi a mercati ai quali finora non si poteva nemmeno pensare. Proviamo solo a immaginare, ad esempio, alla forza d’impatto che potrebbe avere sul mercato un mega-distretto europeo del marmo, che coinvolga il distretto del marmo che ha il suo cuore in Valpolicella e Valpantena assieme ai distretti tedeschi, cechi e spagnoli, e a come potrebbero mutare così le condizioni nei confronti della concorrenza d’oltreoceano». Chi volesse mettersi in contatto con l’ingegner Sandri può utilizzare il seguente indirizzo di e-mail: sandri.sandro@gmail.com.