Si dice che l’omicidio di un edicolante in Corso Portoni Borsari di una settimana fa non rappresenti il segnale di una recrudescenza della criminalità in centro storico. Sarà[//]. Si dice – anzi, lo dicono i rappresentanti della Questura nei loro incontri pubblici e in televisione – che il contrasto alla criminalità inizia con la tanto vituperata “tolleranza zero” che Rudy Giuliani inaugurò a New York per combattere e non solo visivamente il crimine. Si dice, ma non si fa nulla. Ora che il tema torna ad essere da campagna elettorale si perde di vista il punto principale: che è uno solo e che non scompare nel clamore delle polemiche fra destra e sinistra. Il centro storico non è più sicuro, e non da oggi. Sono anni che è palese l’abbandono notturno dei residenti (a vista, sempre di meno) nelle mani di chiunque passi. E proprio come per la NY di Rudy Giuliani, l’abbandono è palese dalle cose più piccole. Dagli schiamazzi gratuti agli atti di teppismo: l’impunità nelle notti di week end del centro regna sovrana. Dei fantomatici poliziotti di quartiere, di prossimità, di quello che volete non ce n’è traccia. Qualche ronda prima della mezzanotte e poi è un “free for all”. Chiunque può inventarsi qualunque cosa: dagli atti di cattiva educazione e malcostume, ai furti nelle auto, agli atti di puro vandalismo sino alle aggressioni. E se fino a pochi anni fa le notti della città vedevano un gran numero di persone fuori sino a tardi, negli ultimi mesi questa presenza si è come concrentrata attorno a luoghi o gruppi organizzati. Al di fuori del “cerchio dei carri” ci si muove in gruppo e soltanto lungo le vie più ampie, illuminate e quindi sicure. Cose nuove? macchè. Tanto che si è persino detto, fra i vantaggi della pista di pattinaggio in Bra, che serviva ad allontanare per un po’ gli sbandati che dall’imbrunire all’alba fanno nel salotto della città quello che vogliono. Per non parlare di Veronetta e di altre realtà più periferiche, ma contrassegnate dallo stesso abbandono. Non abbiamo i morti ammazzati della Napoli della camorra o della “vecchia” Palermo delle cosche, ma sfido chiunque ad attraversare di notte il centro senza un brivido, non dico di paura, ma di preoccupazione. Specie se in compagnia di mogli o fidanzate. Certo se si viaggia sempre in auto con l’autista anche per pochi metri, queste cose non si vedono. Ma sarà il caso che il Palazzo guardi un po’ di più a quello che accade appena un po’ più in là …