Un anteprima assoluta che presenta la prestigiosa collezione di autoritratti degli Uffizi attraverso un panorama espositivo di circa settanta opere pittoriche di eccezionale qualità artistica. “Autoritratti/selfportrait si svolge nelle splendide sale di Palazzo Franchetti a Venezia, sede dell’Istituto Veneto di Scienze ed Arti, dal 27 gennaio al 6 maggio 2007[//]. L’affascinante percorso di questa mostra rivela il lato oscuro dell’identità alterata; attraverso una sorta di viaggio a ritroso nel tempo sarà possibile ‘conoscere’ il volto e la personalità di alcuni tra i protagonisti della scena artistica internazionale: dal XV° e XVI° secolo con la presenza di Filippino Lippi, Raffaello, Primaticcio, Tintoretto, Guido Reni, Annibale Carracci; fino al XIX° secolo con le testimonianze di Francesco Hayez, Giovanni Fattori, Giovanni Boldini, Giuseppe Pelizza da Volpedo; per arrivare poi ai protagonisti del Novecento e del Contemporaneo quali: Giacomo Balla, Giulio Aristide Sartorio, Carlo Carrà, Marc Chagall, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino e numerosi altri. La ritrattistica post-rinascimentale pone l’accento sull’uomo, testimone del dono assoluto della vita e timoroso della morte; l’attenzione si sposta quindi sulla sua vita interiore, sui caratteri peculiari dell’esistenza; anche la ‘maniera’ stilistica della rappresentazione pittorica cambia il suo punto di osservazione: il mezzo busto si differenzia nettamente dalla figura intera, il ritratto, e in particolare l’autoritratto, indaga il segreto dell’immortalità. L’occasione per una gita veneziana raddoppia con la mostra “Officina Duerer” allestita fino al 30 giugno 2007 nella splendida sede espositiva del Museo Diocesano di Venezia, Chiostro di Sant’Apollonia. Albrecht Dürer è forse l’esempio più alto dell’arte rinascimentale in Europa, ponte ideale tra la scuola italiana e quella nordica. Considerato grande artista sia come pittore che come disegnatore, deve all’opera incisa la sua fama ed è stato consegnato alla storia dell’arte di tutti i tempi proprio grazie alle sue innovazioni formali e tecniche nella grafica. Sono esposte oltre 100 opere, tra le maggiori incisioni e xilografie, in gran parte di soggetto religioso, provenienti da collezioni private, che consentono di comprendere la lettura del mondo classico e rinascimentale italiano da parte dell’artista, approfondito in occasione dei suoi viaggi in Italia, laddove la conoscenza dell’opera del Bellini, del Mantegna e di Leonardo lo portarono ad approfondire e sviluppare il suo genio creativo. Con queste opere Dürer diffuse il messaggio evangelico e religioso con una visione più consona ai suoi tempi e con una impronta più umana e popolare che differiva da quella tardo gotica allora in uso. La sua innovazione, mediata dal modello italiano, destò grande stupore e meraviglia in tutto il nord Europa dove rapidamente si diffusero le immagini düreriane. Questo stupore e questa meraviglia continuano immutate e nelle sue incisioni si rinnova la magia del suo messaggio, in grado di arrivare sino ai giorni nostri. Tra le opere più note presenti in mostra, particolare rilievo è posto al foglio Melencolia I, una delle opere che hanno ispirato da sempre schiere di artisti e che, al pari della Gioconda di Leonardo, è da considerarsi unica nell’arte di tutti i tempi. Considerata fondamentale per la nascita della pittura metafisica, è stata da sempre al centro di studi ricerche e pubblicazioni che ne hanno indagato i significati tecnici, matematici, filosofici, esoterici. Ugualmente, il foglio Cavaliere, la Morte e il Diavolo rappresenta appieno lo spirito della caducità della vita umana e con le sue simbologie religiose e laiche ha ispirato artisti di tutti i tempi.L’opera incisa di Dürer, insieme a quella di Rembrandt e Goya, rappresenta l’espressione più alta di questa forma artistica ancora oggi insuperata.