Tir-lumaca sul Passante per protestare contro il disinteresse del governo Prodi
Questo sabato, tra le 10.00 e le 14.00 circa, gli autotrasportatori aderenti alla Confartigianato Trasporti, Cna- Fita e Fai del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, manifesteranno, per richiamare l’attenzione del Governo sulla situazione di grave crisi, difficoltà e confusione[//] in cui opera la categoria. Oltre 150 camion provenienti dalle due regioni si daranno appuntamento alle ore 10.00 in Tangenziale a Mestre, per percorrerla in entrambe i sensi, dalla rotonda dell’Holiday Inn a quella del Terraglio, “a passo di lumaca” fino alle ore 14.00 senza mai fermarsi. Le ragioni della protesta sono spiegate da Paolo Facchin, presidente degli autotrasportatori Upa di Verona: «L’Italia ha il record europeo del costo dell’autotrasporto merci su gomma: il costo medio annuo per un autoarticolato con 5 assi che percorra 100 mila chilometri l’anno è di 1,451 euro al chilometro, il 30% in più della media europea. In Francia si scende a 1,340 euro, in Germania a 1,289, in Spagna 1,078, in Romania a 0,729». I dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio Due Torri realizzata su uno studio del Comitato centrale per l’albo nazionale degli autotrasportatori, che ha preso in esame otto Paesi. «Il Ministro dei Trasporti Bianchi, a nome del Governo, non ha rispettato i patti assunti con la nostra categoria il 20 ottobre scorso, in occasione della firma del verbale d’intesa con le organizzazioni degli autotrasportatori – continua Facchin -. Questo mentre la situazione della categoria continua a peggiorare, con imprese piccole e medie costrette a chiudere, perché incapaci di tenere il passo dell’aumento dei costi e della concorrenza sleale». A incidere sul costo dell’autotrasporto merci su gomma, in Italia, vi sono una serie di voci, dai pedaggi alle assicurazioni, i cui costi sono pressoché tutti più alti di quelli degli altri paesi. «Rispetto alla media degli otto stati europei considerati nello studio – afferma il presidente Facchin – per l’Italia l’unica voce di costo più bassa è la tassazione diretta sul veicolo (-57% rispetto alla media europea), mentre tutte le altre sono maggiori». Particolarmente elevata la differenza, rispetto alla media, dei costi dei pedaggi autostradali (+121%), delle assicurazioni (+72%) e dei pneumatici (+53%). Significativi anche gli scostamenti per i costi del conducente (+34%), per manutenzione e riparazione (+31%), per il deprezzamento del veicolo (+17%) e per il costo del carburante (+11%). Un’altra causa è data dall’inadeguatezza della rete stradale e autostradale italiana. «La velocità commerciale media nel 2006 per gli autoveicoli da trasporto pesante – segnala l’Osservatorio Due Torri, redattore dello studio – è stata di 50 chilometri l’ora, mentre in Francia e Germania è stata di 55. Che potrebbe scendere ai 45 chilometri per effetto dei tempi di attesa di carico e scarico e dell’appesantimento dei flussi di traffico sulla rete stradale italiana». «Con questi e altri presupposti – conclude Facchin – ci sentiamo in dovere di tutelare il lavoro di migliaia di imprese di autotrasporto e confermiamo lo stato di agitazione della categoria».