Le bugie della tramvia
Ritorna l’eterno problema della tramvia, che Zanotto vuole a tutti i costi e sembra che senza quell’ opera, che impegnerà il Comune fino al 2052 (sì, cari amici, fino ad oltre la metà del presente secolo) non possa vivere, quindi niente altro si potrà fare (lo si legge nel piano economico finanziario, ultima edizione). Zanotto e Pozzerle sono felici e ritengono che l’opera sia sostenibile[//], sia per la città, che per AMT Spa; infatti, il Comune di Verona dovrà subito aumentare il capitale sociale di AMT S.p.a. di 20 milioni di Euro. Dove troverà la disponibilità, non si sa. Dovrà trovare 10.000.000 di Euro per la parte di sua competenza, oltre ai 10 milioni che dovrebbe aver accantonato a seguito della transazione con Siemens. Ma quello che meraviglia della felicità e sicurezza del Sindaco e dell’assessore è che nel piano economico finanziario sta scritto che la Regione Veneto darà 6.000.000 di Euro, circa, a fondo perduto (pag. 4 del PEF) e di questa “graziosa elargizione” non vi è traccia documentale, né, soprattutto, una delibera dell’ente veneto; quindi siamo già fuori dalla previsione e dalla certezza. Infine altri 22.000.000 di Euro arriveranno dal piano della sosta (proventi netti, sta scritto) nei cinque anni stabiliti per la costruzione, oltre naturalmente il mutuo quarantennale (sì signori, 40 anni di debiti) pari ad € 116.000.000 a carico del Comune, con un tasso calcolato del 4,54% (se il tasso dovesse salire tutto andrebbe a catafascio). Si comprende bene che è una ipotesi non fondata su dati certi, ma ipotetici che non trovano riscontro neppure sullo stato attuale delle rendite del piano della sosta ed è limitato al centro storico, figuriamoci per il resto della città! Quello che lo studio non tiene affatto conto è quanto deciso dalla Corte di Cassazione, sul rapporto tra aree di sosta a pagamento ed aree libere. Il Comune pensa ancora di istituire 8500 posti auto a pagamento, ma dovrà trovarne altrettanti liberi, per non vedersi inficiata la decisione. E non ci sono affatto 17.000 posti auto! Come si comprende, è un piano economico senza basi solide, anzi irrealizzabile, perché, tra l’altro, prevede la costruzione dei due lotti di tramvia, e non di uno solo, come ora vuole fare il Sindaco, tentando di utilizzare l’intero finanziamento per le due tratte nella prima e ciò in contrasto con la legge e con le decisioni del CIPE. Non bastano queste “piccole incongruenze milionarie”, sperando che non sopravvengano aumenti dei prezzi; anche per la gestione c’è di che preoccuparsi, perché il piano prevede che sarà la nuova società ATV Spa, al 50% tra Comune e Provincia di Verona, se vincerà la gara, a gestire il tutto ed a quanto risulta la Provincia si è sempre riservata sul punto, perché vuole capire bene i conti. Qualcuno più esperto del settore leggerà quanto c’è scritto sul piano economico e finanziario, ed allora, ahimè, si accorgerà che non quadra alcunchè, nonostante il “piccolo” contributo annuo del Comune di Verona di 6,3 milioni di Euro, cui il Comune stesso dovrà farvi fronte ricercando le necessarie risorse finanziarie!! (Pef pag. 5). Dove ?! Mi chiedo, allora, perché si vuole quest’opera? Per vedere trasportati pochi passeggeri in più degli attuali fruitori degli autobus? Si parla di un 15%! E’ possibile ipotecare il futuro di una città, che ha altri bisogni più importanti e necessari per creare sviluppo? Signori Consiglieri Comunali, prima di approvare, leggete attentamente ed informatevi, è vostro compito e responsabilità, anche perché se dovesse accadere che l’opera non venisse completata, ciascuno di voi ne risponderà personalmente, oltre al Sindaco e la Giunta. Vigilerò fin quando potrò, poi darò incarico ai miei eredi di farlo, vista la durata!