Nel summit nazionale incentrato suidiritti legati alle pensioni, Achille Massenti, il segretario di Federpensionati-Confsal, ha denunciato l’incidenza negativa del lavoro sommerso sull’entrata previdenziale e la grave assenza di un sub-sistema di previdenza complementare. Ha poi chiesto la “separazione” [//]della spesa previdenziale da quella assistenziale, la cui “confusione” impedisce una obiettiva e seria valutazione sulla tenuta finanziaria del sistema. La Confsal ha giudicato improponibili la disincentivazione per l’uscita dal lavoro attivo e la revisione al ribasso dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo. Infine, per rendere il sistema più flessibile, la Confsal ha presentato alcune proposte, tra cui la “banca del tempo” e la contribuzione figurativa per determinate categorie. Bisogna parlare di pensioni in un contesto più allargato di welfare, secondo il sottosegretario dell’Economia e delle Finanze, Mario Lettieri, che spiega: “Bisogna cominciare dai giovani e quindi ridurre il precariato. Lo ‘scalone’ va addolcito, ma servono incentivi per ogni anno in più di attività; inoltre, è ineludibile l’aumento dell’età pensionabile, magari volontario”. Un altro problema da affrontare è la mancanza di dati certi, denuncia Giancarlo Falcucci, della Commissione politiche sociali del Cnel, che dichiara: ” Di conseguenza, non c’è attendibilità sul reale stato contributivo dei lavoratori. Invece sarebbe importante avere un ‘estratto conto’ annuale della situazione contributiva per conoscere meglio la posizione e non perdere i diritti acquisiti”.