L’Unione Provinciale Artigiani Confartigianato Verona intende presentare al Ministero dell’Economia una raccolta di firme, per contrastare l’attuale applicazione degli studi di settore, e in particolare la non applicazione dei tanto discussi indici di normalità economica. “Le nostre iniziative su questo argomento – spiega il presidente dell’UPA Confartigianato di Verona, Ferdinando Albini – fino ad ora sono state mirate [//]ad interventi diretti nei confronti del Governo, tramite la mediazione della struttura Confederale. Abbiamo parlato con ministri, parlamentari, politici a livello nazionale, regionale e provinciale. Qualcosa abbiamo ottenuto, come ad esempio, il rinvio della scadenza per il versamento del primo acconto 2007, che è stata prorogata al 9 luglio per quei circa 4 milioni di contribuenti sottoposti agli studi di settore, che potranno inoltre pagare con la maggiorazione dello 0,40% fino all’8 agosto. In un recente incontro con il sottosegretario alle Attività Produttive e allo Sviluppo Economico, Marco Stradiotto, abbiamo chiesto un suo diretto interessamento, che proprio in questi giorni ha prodotto una risoluzione da parte della Commissione Finanze della Camera, per la ripresa delle trattative tra il Governo e le Associazioni di categoria”. Ma ora l’Unione Provinciale Artigiani sceglie anche la via della petizione a livello territoriale, affinché la mobilitazione contro uno strumento che, secondo l’Associazione di categoria, porta unicamente alla determinazione di maggiori ricavi, a prescindere da tutto e da tutti, si allarghi sempre di più. “Ci affidiamo al desiderio di avere voce in capitolo da parte di tutti i cittadini – spiega il presidente Albini -, che dovrebbe essere garantito in uno stato democratico. Si vuole provocare la chiusura di migliaia di aziende individuali a carattere marginale? Si vuole condizionare la perdita del posto di lavoro per migliaia di addetti tra titolari, soci e dipendenti della provincia di Verona? Si vuole innescare un sistema di sommerso molto gravoso, a seguito della chiusura delle aziende e quindi impoverire l’economia della nostra provincia? Quale sarà il nostro futuro e quello della nostra realtà produttiva?”. Le provocazioni, è la convinzione dei vertici dirigenziali dell’Unione Provinciale Artigiani, servono a far riflettere, soprattutto chi non opera direttamente sul campo, pertanto l’Associazione invita tutti gli artigiani della provincia a prendere contatto con le strutture dell’UPA Confartigianato di Verona sparse sul territorio provinciale, per firmare la petizione entro la fine del mese di giugno. “L’obiettivo – conclude Albini – è di raccogliere il maggior numero di firme possibile e riuscire a far sentire la nostra voce al Governo, non solo come protesta ma anche come proposta”. Per ogni informazione sulla raccolta di firme, gli imprenditori artigiani possono contattare la sede provinciale dell’UPA Confartigianato di Verona, in via Selenia 16, tel. 045 9211555, oppure affidarsi alle sedi mandamentali di Bovolone, Bussolengo, Garda, Isola della Scala, Legnago, San Bonifacio e Villafranca.