Vince San Biagio di Callata (Tv), il Veneto è la regione in cui si fa più differenziata con 9 comuni fra i primi dieci della speciale graduatoria di Legambiente. Nella Provincia di Verona vince Sommacampagna e seguono Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro In Cariano, Valeggio sul Mincio. Buon risultato anche dei piccoli comuni, ma la Provincia di Verona deve ancora approvare il Piano Provinciale Rifiuti. [//] San Biagio di Callalta, comune trevigiano di 12.456 abitanti, è il Comune Riciclone 2007. Un riconoscimento che va ben oltre i confini comunali e premia tutto il Veneto che porta nella Top Ten della classifica di Legambiente ben 9 comuni (8 nella sola provincia di Treviso). Per la prima volta è un comune sopra i 10mila abitanti ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio. San Biagio di Callalta fa parte del Consorzio Intercomunale Priula dal 2002, ma la sua attenzione verso la raccolta differenziata era già alta ancora prima di aderirvi, tant’è, che pur effettuando la raccolta delle frazioni recuperabili con campane stradali, poteva comunque vantare una percentuale di raccolta differenziata del 60%. L’introduzione del sistema di raccolta proposto dal Consorzio, il porta a porta spinto associato all’applicazione della tariffa, ha permesso al comune veneto di arrivare alla ambiziosa soglia dell’80% di raccolta differenziata. In provincia di Verona si conferma al primo posto Sommacampagna, seguito tra i comuni con più di 10.000 abitanti da Sant’Ambrogio di Valpolicella, Valeggio sul Mincio, San Pietro In Cariano e Negrar. Tra i comuni con meno di 10.000 abitanti al primo posto nella classifica veronese Terrazzo, seguito da Buttapietra, Bonavigo e Cologna Veneta. Due premi speciali ai comuni di Dolcè per la raccolta degli imballaggi in legno e a Isola della Scala per la raccolta dell’alluminio. Un risultato significativo quello dei comuni del veronese, ma raggiunto solo grazie all’impegno dei singoli enti locali. Ricordiamo che la Provincia di Verona è l’unica del Veneto, che non ha ancora approvato il Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti. E anche la Regione Veneto ha approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani solo nel dicembre 2005 e che a quei tempi la maggior parte dei Comuni, su propria spinta o grazie agli Enti di Bacino, aveva già raggiunto una raccolta differenziata nell’ordine del 70-80%. Il Piano regionale fu allora contestato da Legambiente e sembra – sostiene l’associazione ambientalista – più voler mettere un freno alla raccolta differenziata con un obiettivo al 50% già superato di fatto, a favore dell’incenerimento dell’altro 50% di rifiuti prodotti. I riconoscimenti per la tredicesima edizione dei Comuni Ricicloni d’Italia sono stati assegnati questa mattina a Roma all’Hotel Palatino in occasione della tavola rotonda “Il contributo della gestione sostenibile dei rifiuti alla lotta dei cambiamenti climatici” a cui hanno partecipato il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Commissione Ambiente della Camera dei deputati Ermete Realacci, il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta, il presidente del Conai Roberto De Santis, Duccio Bianchi dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia, Enzo Favoino della Scuola Agraria del Parco di Monza e il vicedirettore di Legambiente Andrea Poggio. “Dai numeri di Comuni Ricicloni 2007 emerge un’Italia in cui le città del nord sono precursori di politiche virtuose per il trattamento dei rifiuti mentre al centro sud si continua ad arrancare fatta eccezione solo per pochi valorosi comuni – ha dichiarato Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente -. Caso ormai fin troppo noto è quello della Campania, che nonostante l’enorme sperpero di denaro pubblico, continua a convivere con un’emergenza rifiuti che dura da 13 anni. Ma la via d’uscita esiste: puntare sulla costruzione di impianti per il trattamento dell’umido (oggi smaltiti a centinaia di chilometri di distanza) e seguire l’esempio di chi ha risolto il problema con la raccolta differenziata: comuni come Bellizzi e Padula, in provincia di Salerno, che riciclano oltre il 70% dell’immondizia”. Comuni ricicloni: 1127 in tutto il Paese E l’annuale lista delle migliori performance in materia di rifiuti. Quest’anno sono entrati in classifica ben 1127 comuni di cui 978 possono vantare una raccolta differenziata superiore al 50% (sono compresi: comuni superiori e inferiori ai 10mila abitanti, capoluoghi del Nord, del Centro e del Sud). C’è da dire che il “Premio”, impone ai comuni del nord sotto i diecimila abitanti il superamento della soglia del 50% per ridurre il numero dei premiati. Quest’anno si contano ben 761 comuni del settentrione con queste caratteristiche. Per i restanti premiati, il limite da superare è del 35%. Ma torniamo ai numeri. La regione Veneto la fa da padrona con quattro comuni trevigiani tra le prime 4 classificate dei comuni del Nord sopra i 10mila abitanti, che sono nell’ordine: San Biagio di Callalta, Roncade, Preganziol, Carbonera. A interrompere il primato veneto si piazza al quinto posto Alzano Lombardo (BG), seguito da altri quattro comuni veneti e uno piemontese. Al centro, tra i comuni over 10mila, balza al primo posto il comune marchigiano di Porto Sant’Elpidio (AP) che interrompe il primato delle città toscane sebbene siano sette in classifica: Capannori (LU), Piombino (LI) Colle di Val d’Elsa (SI), Scandicci (FI), Empoli (FI), Montespertoli (FI) e Monsummano (PT). Al sud è partita a due tra Campania e Sardegna: vince ancora Bellizzi (SA), seguita da Terralba (OR) e Mercato San Severino (SA). Tra i comuni sotto i 10mila abitanti al nord è stesso risultato della top ten: strapotere del Veneto con 9 comuni nei primi dieci posti. Vincitore assoluto Ceggia (VE) seguito da Giavera del Montello (TV) e Costigliole d’Asti (AT). Al centro vince il piccolo centro di Torano Nuovo in provincia di Teramo, seconda posizione per Sermoneta (LT), terzo per Orsogna (CH) e di seguito Lenola (LT) e Sant’Egidio alla Vibrata (TE). Al sud vince il centro salernitano di Padula, incalzato da Pimental (CA) e Rofrano (SA). Premio “Start Up” per i comuni di Acquapendente (VT), Campofiorito (PA) e Musei (CA) che hanno attivato la raccolta domiciliare. Tra i capoluoghi di provincia vince Verbania seguita da Asti e Belluno. Tra le grandi città l’unica riciclona è Torino con il 35,7% di raccolta differenziata. Troppo distanziate (e non classificate) Palermo, Napoli e Firenze. Male anche Milano che, nonostante una percentuale di raccolta differenziata vicina al 30%, viene superata negli indici di gestione da Roma. Una percentuale, quella raggiunta dal capoluogo lombardo, che non è migliorata negli ultimi anni soprattutto perché non si è investito sulla raccolta dell’umido.