Arturo Stocchetti, Presidente del Consorzio di Tutela Vini del Soave, farà parte per i prossimi tre anni del Comitato Esecutivo di FEDERDOC, accanto a Ezio Pelissetti, Direttore Generale del Consorzio dell’Asti, Dario De Santis, Presidente del Consorzio del Frascati; Alberto Mazzone, Direttore dell’Istituto Marchigiano.[//] La nomina è avvenuta nel corso dell’ultimo consiglio di amministrazione di FEDERDOC, svoltosi a Roma, nel corso del quale sono stati riconfermati alla presidenza Riccardo Ricci Curbastro e alla vice presidenza Giuseppe Liberatore e Francesco Liantonio. «Si tratta di un impegno importante – ha sottolineato Arturo Stocchetti – che giunge in un momento molto delicato per tutto il comparto vitivinicolo nazionale. Alla vigilia della riforma dell’OCM vino l’Italia si trova in una situazione molto delicata, dal momento che, in base alle proposte della Commissione Europea si rischia lo svilimento del concetto di denominazione e la completa liberalizzazione dei vigneti a partire dal 2014. A questo va aggiunta la volontà sempre da parte della Commissione di modificare le regole di etichettatura, concedendo ai vini da tavola la possibilità di indicare vitigno e annata». La Confederazione Nazionale dei Consorzi di tutela vini a Denominazione di Origine, nasce il 9 luglio 1979 e rappresenta l’unico organismo interprofessionale esistente in Italia, cioè il tavolo attorno al quale le componenti agricole, industriali, cooperative e commerciali del settore si riuniscono per affrontare in maniera serena e costruttiva i problemi delle denominazioni ricercando le soluzioni comuni e garantendo l’apporto per la tutela e la salvaguardia legale internazionale. Federdoc associa 90 Consorzi di Tutela Vini a denominazione di origine, pari al 90% dei Consorzi esistenti, per un numero complessivo di 180 VQPRD che rappresentano l’80% della produzione vitivinicola nazionale a denominazione di origine. Opera attualmente su vari fronti a livello comunitario e nazionale, con l’intento di promuovere le Denominazioni e sostenerne l’immagine contro ogni tentativo di banalizzazione e livellamento verso il basso, come sta avvenendo per la nuova OCM vino.