In Veneto occupazione in crescita, soprattutto per i laureati e i lavoratori extracomunitari
Oltre 82.000 assunzioni previste nel 2007, quasi l’8% con laurea. Si annulla la differenza tra assunzioni a tempo determinato e indeterminato. Cresce il fabbisogno di operai specializzati e addetti alle vendite. In aumento la domanda di extracomunitari. Continueranno quindi a crescere i posti di lavoro in Veneto, con 82.370 nuove entrate e 73.910 uscite, si creeranno 8.460 posti di lavoro in più rispetto al 2006. [//]La quota di imprese disposte ad assumere è del 27,2%, che rappresenta il miglior risultato ottenuto nell’ultimo quinquennio. Nelle previsioni degli imprenditori veneti la crescita dell’occupazione risulterà allineata fra i servizi e l’industria (+0,7%) e coinvolgerà maggiormente le imprese con meno di 10 dipendenti (+1,4%), a fronte di tassi più contenuti per le imprese di maggiori dimensioni. Il numero di assunzioni con contratto a tempo determinato raggiunge quello a tempo indeterminato, rispettivamente 43,7% e 43,9% del totale assunzioni, senza differenze significative tra settore dei servizi e settore industriale. Aumenta leggermente il ricorso al part-time, che si attesta al 13% sul totale delle assunzioni previste. Sono i principali dati che emergono dal rapporto “La domanda di lavoro nel Veneto” realizzato dal Centro Studi Unioncamere del Veneto sulla base dei risultati a livello regionale emersi dall’indagine Excelsior 2007. Giunta alla decima edizione, Excelsior è l’indagine annuale sulle previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali espressi dagli imprenditori per il 2007, realizzata da Unioncamere Italiana in collaborazione con il Ministero del Lavoro su un campione di oltre 9 mila imprese del Veneto con almeno un dipendente. “Il 2007 sarà un anno positivo per il mercato del lavoro veneto – commenta Federico Tessari, Presidente di Unioncamere del Veneto – migliore rispetto al 2006. Entro la fine dell’anno gli imprenditori veneti prevedono di creare quasi 8.500 posti di lavoro. Si tratta di un risultato incoraggiante, in linea con l’incremento dell’occupazione registrato dalle imprese nei primi sei mesi dell’anno. Il rilancio competitivo della nostra economia –non può che puntare sulla valorizzazione dei talenti, le risorse umane, che costituiscono la risorsa più importante per reggere la competizione sui mercati internazionali. In quest’ottica – conclude Tessari – il Veneto dovrà continuare ad investire, sia sui laureati sia sulle professionalità specializzate, riducendo nel più breve tempo possibile il mismatch fra domanda e offerta di lavoro.” Secondo il rapporto annuale di Unioncamere del Veneto sono sempre le costruzioni a trainare la domanda di lavoro (+1,4%), ma risulta in crescita anche la previsione di occupazione dell’industria in senso stretto (+0,7%), nonostante qualche settore registri un saldo occupazionale negativo. È il caso del sistema moda (-1,4%), ma anche del comparto che produce beni per la casa e il tempo libero (-0,7%). Nel terziario la domanda cresce in tutti i settori, fatta eccezione per gli studi professionali (-0,6%). Risulta particolarmente in aumento la domanda di lavoro nell’industria turistica (+1,6%) e nei servizi avanzati alle imprese (+1,5%). A livello provinciale Rovigo registra il saldo occupazionale più elevato (+1,1%), Vicenza il più basso (+0,3%). I risultati del rapporto annuale nel dettaglio AVANZA IL LAVORO TEMPORANEO Il 43,7% delle assunzioni per il 2007 sarà a tempo determinato, esattamente come la quota di assunzioni a tempo indeterminato (43,9%), dato inferiore al corrispondente dato nazionale (45,4%). Oltre al tempo determinato, le piccole medie imprese punteranno prevalentemente sui contratti di apprendistato, mentre le grandi imprese, in particolare quelle del terziario, preferiranno i contratti a progetto o di tipo interinale. Sono 15.700 i collaboratori a progetto previsti in Veneto nel 2007, impiegati soprattutto nel commercio al dettaglio e nei servizi avanzati alle imprese. IN CRESCITA LA COMPONENTE EXTRACOMUNITARIA Torna ad aumentare rispetto al 2006 l’incidenza delle assunzioni di personale extracomunitario (33,2% sul totale delle assunzioni programmate). A livello settoriale nell’industria la domanda di stranieri è elevata nelle industrie elettriche, elettroniche e medicali (40,5%) e nelle industrie della gomma e delle materie plastiche (39,3%). Rimane significativa la domanda nei servizi, in particolare nella sanità e servizi sanitari privati (56,2%) e nei servizi operativi alle imprese e alle persone (61,2%). Sono soprattutto le medie e grandi imprese le più interessate ad impiegare gli extracomunitari (rispettivamente 37 e 36,3%). SI PUNTA SUI GIOVANI DI 25-29 ANNI Il 25,8% del totale assunzioni riguarderanno i giovani in età 25-29 anni, in linea con il resto del Paese. A livello settoriale il fabbisogno di giovani si concentrerà nel settore dei servizi (26,6%) e in particolare nel settore dell’informatica e telecomunicazioni (45,8%). Saranno le medie (con almeno 50 dipendenti) e grandi imprese (con almeno 250 dipendenti) ad assumere una quota più rilevante di giovani, rispettivamente 30,4% e 28,7%. CRESCE LA DOMANDA DI OPERAI SPECIALIZZATI E ADDETTI ALLA VENDITA E AI SERVIZI Dall’analisi delle assunzioni per gli otto gruppi professionali adottati nell’indagine, emerge, analogamente all’anno scorso, che le figure più richieste appartengono al gruppo delle professioni relative alle vendite e ai servizi per le famiglie (18.510 unità; 22,5%) e degli operai specializzati (16.810 unità; 20,4%). Aumentano le richieste di conduttori di impianti, operatori di macchinari e operai di montaggio industriale (12.180, 14,8%) e quelle nell’ambito delle professioni tecniche (11.690 unità, 14,2%). La domanda di personale non qualificato ammonta a 10.840 unità, ovvero il 13,1% del totale, mentre saranno 9.050 le assunzioni di professionalità esecutive legate all’amministrazione e alla gestione aziendale (11%). Le difficoltà di reperimento nel complesso riguardano il 35,1% del personale ricercato, in particolare le figure inerenti agli operai specializzati e i conduttori di impianti. AUMENTA IL FABBISOGNO DI LAUREATI Si rafforza la domanda dei titoli universitari (7,8%) e di livello secondario e post-secondario (37,9%), a fronte di una minor richiesta di qualifiche professionali (18,4%). Il ramo accademico più richiesto dalle imprese è ancora quello economico, mentre gli indirizzi di studio di livello secondario e post secondario e di qualifica professionale con un’incidenza significativa sul totale si confermano essere quello meccanico, amministrativo-commerciale e turistico-alberghiero. Il rapporto di ricerca completo è disponibile in formato pdf sul sito www.unioncameredelveneto.it, nella sezione Pubblicazioni nella collana “Rapporto Excelsior”.