Grande scoperta alla Grotta di Fumane: livello abitato di 40mila anni fa
Si sta per concludere la prima fase degli scavi alla Grotta di Fumane, che ha permesso di esplorare il sito in estensione, portando alla luce un livello abitato dai neandertaliani, risalente a 40.000 anni fa. Ieri, martedì 2 ottobre, è stato scoperto uno dei livelli musteriani particolarmente importante per la ricchezza dei resti e delle strutture, legati alla produzione di strumenti in selce, al deprezzamento delle prede e all’accensione dei fuochi da parte dei neandertaliani. Il dott. Marco Peresani, direttore dello scavo e docente dell’Università di Ferrara, ha spiegato [//]come questa fase, iniziata l’aprile scorso, ha permesso di ricavare materiali, come resti di pasto, e zone per l’accensione del fuoco, che stanno dimostrando come i neandertaliani fossero in grado di organizzare il loro ambiente domestico. Gli studiosi stanno lavorando per tracciare un quadro di vita che contraddice la tesi per cui i neandertaliani sarebbero stati incapaci di trarre il massimo profitto possibile per la sopravvivenza dalle risorse disponibili in natura. “Siamo in piena Era Glaciale, l’età media di questo uomo si aggirava sui 30, 35 anni e stiamo assistendo all’ultima fase di vita di chi si sarebbe estinto da lì a poco – spiega dott. Marco Peresani. –. Ciò che emerge dalla Grotta di Fumane è importante perché attesta la notevole capacità di questa specie di rimanere in sintonia con l’ambiente e di conservarsi, attraverso la caccia al cervo. Inoltre, grazie a questo sito, possiamo oggi avere un quadro sugli ultimi istanti di vita dei neandertaliani”. I scavi continueranno fino al 31 ottobre e allo studio dei reperti parteciperanno studiosi da varie Università italiane: il risultato finale costituirà materia di uno studio che verrà pubblicato per dare testimonianza di quanto emerso. “Grazie al miglioramento dell’organizzazione e all’aumento dei finanziamenti – ha concluso Peresani – la Grotta di Fumane può oggi considerarsi per importanza a livello dei più importanti scavi a livello europeo”. Il sindaco di Fumane, Mirco Corrado Frapporti, ha spiegato come la Regione Veneto, la Fondazione Cari Verona, la Comunità Montana della Lessinia e il Comune di Fumane siano uniti per trovare le risorse per far progredire il sito. Il vicepresidente del Parco Naturale Regionale della Lessinia, Giacinto Albanese, ha ricordato come la Comunità Montana della Lessinia e il Parco stiano aiutando i lavori della Grotta da circa 10 anni e come il sito sia inserito a pieno titolo nella guida dei musei del Parco, onde promuoverne al pubblico i risultati: “Vogliamo creare conoscenza e fruibilità del patrimonio culturale che abbiamo. Speriamo di creare quel giusto volano economico utile per finanziare uno sviluppo ulteriore della conoscenza. Siamo un popolo che intende tutelare il patrimonio per metterlo a disposizione di tutti. Questo è l’obiettivo che il Parco sta perseguendo ora e che vuole perseguire per gli anni futuri”. Per informazioni: Comunità Montana della Lessinia Tel. 045 6799211