Fiere italiane: dall’assemblea nazionale la volontà di coordinarsi per il bene del “best in Italy”
Programmazione dei calendari sul lungo periodo e coordinamento generale con una governance chiara e trasparente sulle grandi manifestazioni internazionali, che sono un volano indispensabile per il business e l’export del sistema delle piccole e medie imprese. Sono alcuni [//]degli argomenti “caldi” discussi questa mattina a Veronafiere nell’ambito della conferenza organizzativa dell’Aefi (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane) sul tema «Rafforzarsi per far crescere il settore». «Le connessioni con i distretti produttivi dei comprensori dove sorgono le fiere funzionano e anche quelli con le regioni – ha sottolineato il presidente dell’Aefi, Raffaele Cercola -. Quello di cui ora c’è bisogno è una regia sulle linee quadro da parte del governo, perché la riforma del 2001 se da un lato ha portato indubbi benefici, dando agli enti locali un peso maggiore in ambito fieristico, dall’altro ha fatto mancare una visione globale e una progettazione complessiva sul lungo periodo». Più dell’80% delle PMI italiane ha infatti nelle fiere l’unico strumento di supporto per la promozione dei propri prodotti, sui mercati interno ed esteri. In Italia, i 40 centri fieristici aderenti ad Aefi svolgono più di 1000 manifestazioni l’anno, di cui 195 internazionali, 422 nazionali e 113 regionali collocando il nostro Paese al secondo posto dopo la Germania. Le imprese che vi partecipano sono 200 mila mentre 20 milioni gli operatori provenienti dall’Italia e dall’estero; mentre durante le rassegne si sviluppa un giro d’affari per chi vi partecipa di 60 miliardi di Euro, con il 50% delle esportazioni che nasce da contatti originati dalla partecipazioni a manifestazioni fieristiche. Senza considerare l’indotto che esse generano per i territori di riferimento. «La Fiera di Verona – ha ricordato Sandro Sandri, assessore agli Enti Partecipati del Comune di Verona nel suo intervento di saluto – ha un’importanza fondamentale per l’economia del comprensorio scaligero e il Comune è fortemente attento e impegnato al suo sviluppo, sia in termini di infrastrutture a supporto che progettuali». Nel corso dei lavori, un altro tema caldo affrontato dai rappresentanti delle principali fiere italiane è stato quello della certificazione dei dati quali quantitativi delle proprie rassegne espositive. «Veronafiere in tal senso può portare un contributo significativo al dibattito e alla decisione da adottare – ha evidenziato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere e Vice Presidente dell’Aefi – , essendo da dieci anni l’unico ente fieristico che certifica le proprie manifestazioni con FKM, organismo operante dal 1965 in Germania per il sistema fiere tedesco e austriaco. L’omogeneità dei criteri per fornire dati certi ed oggettivi, oggi, è più che mai indispensabile per fornire alle imprese corretti parametri di scelta nel momento di decidere a quale evento fieristico partecipare».