Le opere di Juan Ripollés “arredano” Verona
Sono tori, gatti, cani, ma soprattutto forme strane e fantastiche, fuse in bronzo o in ferro, le inedite presenze scultoree che nel mese di novembre (fino al giorno 25), a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con il Museo IVAM (Istituto Valenciano di Arte Moderna) e la Berengo Collection di Venezia, si sono inserite [//]nei punti più significativi della nostra città: da Piazza Bra a Piazza Erbe, dall’Arco dei Gavi a Porta Borsari, da Piazza dei Signori a Ponte Pietra. Per la gioia di turisti e veronesi, invitati alla riscoperta della città scaligera, arredata con ottica nuova, lungi dalla retorica aulicità del monumento tradizionale, in vie e piazze. L’autore delle opere è lo spagnolo Juan Ripollés, nato a Valencia, dove vive e lavora dopo diversi viaggi di studio in Francia, Olanda e Messico. E’ considerato tra i maggiori artisti contemporanei, tra i pochi che sappiano inserirsi in uno scenario cittadino con spirito e forme anticonvenzionali, partendo proprio dalla sua città natale e smentendo l’antico assunto del “neomo propheta in patria”. Si tratta di lavori ornamentali dalle figurazioni semplici e di sapore popolaresco, visionariamente barocche e surreali, che si accampano nell’esistente con grinta e autorevolezza, spesso con spirito ludico e ironico, mai irriverente; allettanti e ammiccanti per adulti e bambini. Se rimandano alla lezione di Mirò e di Max Ernst e all’allegria di artisti d’oggi come Jeff Koons, la peculiarità dell’enfasi posta sulla testa delle varie figurazioni sembra voglia convogliare l’attenzione dell’osservatore nella zona del capo, che è sede precipua dell’essere umano. Lì risiedono anche i principali organi percettivi, tra cui gli occhi, spesso raffigurati uno aperto e uno chiuso: un ulteriore giocoso ammiccamento d’intesa con il passante, al quale fanno l’occhiolino? oppure un’allusione, al di là dell’immediata componente giocosa, a una capacità di osservazione rivolta anche alla nostra interiorità più profonda, magari proprio là dove risiede il “fanciullino” che è in ognuno di noi? Le opere di Ripollés, prima di Verona, in Veneto hanno adornato, lo scorso giugno, Venezia. Le due città in regione considerate le più eminenti dal punto di vista storico e artistico.