Il Consiglio comunale ha approvato con 29 voti a favore e 12 contrari le osservazioni al piano di gestione dei rifiuti adottato dalla Provincia di Verona il 26 settembre 2007. Sei le osservazioni al piano provinciale contenute nella delibera approvata: centralità dell’impianto di Ca’ del Bue a livello provinciale;[//] commissione tecnica regionale con la presenza del rappresentante del Comune; individuazione di un sito strategico da utilizzare in situazioni di emergenza; attenzione ai problemi di viabilità nell’accesso dei mezzi pesanti a Ca’ del Bue; impianto di selezione rifiuti di Amia in via Avesani (dovrà operare in maniera meno invasiva possibile); possibilità per le aziende produttrici di rifiuti speciali termovalorizzabili di conferirli a Ca’ del Bue.

Due gli emendamenti presentati dai consiglieri di Partito democratico, lista Zanotto e Sinistra democratica: accolto dall’assessore all’Ambiente Federico Sboarina l’emendamento che chiede “di potenziare le risorse economiche messe a disposizione dalla Provincia per incentivare la raccolta differenziata nelle diverse azioni previste”; respinto invece (13 voti a favore e 27 contrari) l’emendamento che prospettava di basare l’organizzazione territoriale su un unico ATO, comprendente l’intero territorio provinciale. Dibattito Maria Luisa Albrigi (Partito democratico) ha invitato a mettere in atto “azioni educative volte a promuovere comportamenti virtuosi che inducano un cambiamento di mentalità nei cittadini, per arrivare alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti”. Per Giancarlo Montagnoli (Partito democratico) si tratta “di un piano datato, che non fa gli interessi del Comune di Verona: con la divisione del territorio in tre ATO, si delega alla Provincia la tutela degli interessi della città di Verona ”. Per il consigliere risultano “troppo deboli le azioni proposte per incrementare la raccolta differenziata”. Marco Giorlo (Ulivo) ha criticato “la mancanza di solidarietà del presidente della Regione Veneto nei confronti dell’emergenza rifiuti della Campania” e ha proposto “progetti di educazione dei cittadini alla raccolta differenziata”. Patrizia Bravo (lista Zanotto) si è detta favorevole all’acquisto della discarica di Pescantina “a patto di avere un’accurata gestione del sito, con un severo controllo sulla movimentazione dei rifiuti”. Per il consigliere va incentivata l’educazione dei giovani alla raccolta differenziata: “meno spot e più programmi didattici nelle scuole”. Carla Padovani (Partito democratico) ha esortato “ad avviare le campagne di educazione alla raccolta differenziata fin dalle scuole materne, proponendo progetti stabili da inserire nella programmazione didattica”. Per Ivan Zerbato (Partito democratico) “il piano si limita ad una registrazione dell’esistente: la frammentazione in tre ATO potrebbe portare in futuro a situazioni simili a quelle che stiamo vedendo in questi giorni in Italia”. Roberto Fasoli (Partito democratico) ha auspicato “una valutazione più attenta sul porta a porta e una maggiore programmazione dell’attività didattica nelle scuole”. Il consigliere ha criticato “l’aumento dei compensi ai consiglieri di amministrazione di Amia” e definito “disinvolta l’occupazione del potere da parte di questa maggioranza”. Edoardo Tisato (lista Zanotto) ha sottolineato le “contraddizioni” del piano: “la più evidente –ha detto il consigliere- è sul potenziale di Ca’ del Bue, stimato in 400 tonnellate al giorno, a fronte di una previsione del presidente di Agsm, che parla di mille tonnellate, peraltro smentito dall’assessore regionale”. Marco Gruberio (Forza Italia) ha evidenziato “i risultati positivi ottenuti da Amia nell’ambito della raccolta differenziata: l’obiettivo del 2008 –ha detto il consigliere- è superare il 40 per cento”. Per Gruberio “il bilancio dell’Amia dello scorso anno è stato elettorale, tanto che ora siamo stati costretti ad un aumento della tariffa”. Alberto Zelger (lista Tosi) ha auspicato un incremento della raccolta differenziata promuovendo azioni concrete fra i cittadini, come “la distribuzione di sacchetti per la raccolta dell’umido, l’incentivo dell’utilizzo dei tritatutto domestici, l’abolizione dei sacchetti di plastica nei supermarket”.