E’ assai difficile – anche dopo l’incarico a Franco Marini – immaginare un accordo fra Centrodestra e Centrosinistra. E’ però ormai vero che questa legge elettorale è penosa: non soltanto perché non garantisce una chiara governabilità, né impedisce i salti delle innumerevoli quaglie presenti in Parlamento, ma anche perché distacca sempre più i cittadini dalla politica e crea un Parlamento nominato ma non eletto. In un sistema politico normale andrebbe cambiata prima delle elezioni con un accordo onesto tra le parti. Ma chi si fida? Come dare torto tanto a Berlusconi che ha ancora davanti agli occhi l’imbroglio tesogli da Scalfaro, poi complice Dini, [//]che portò ad una grande tensione nel paese dopo il voltafaccia della Lega, ma che servì a cacciarlo dal Governo, garantire alla Lega ed alla sinistra una lunga transizione per far votare il popolo con l’immunità della dimenticanza? E’ vero, i tempi non sono gli stessi, ma i protagonisti più o meno si. A meno che non vi sia lo spazio solo per qualche piccola modifica al “porcellum” e niente altro. Altre vie Napolitano non ne ha, almeno di quelle praticabili. Andremo dunque presto alle elezioni, nel disagio forte degli elettori, forse con l’astensionismo, per la sola voglia di punire Prodi. Non saranno elezioni tranquille, nessuno ha in mano la vittoria, nessuna arroganza è consentita. La situazione economica della gente, il costo della vita, le immagini del malgoverno di Napoli e Campania, la condanna e le dimissioni di Cuffaro, hanno creato un profondo malessere nel Paese. La gente caccia Prodi ma non esulta per uno scontato e sperimentato ricambio. Non ci sarà dopo le elezioni una luna di miele con gli elettori, ma la richiesta urgente di una politica seria. La merce più rara esistente oggi in Italia. Articolo di Aventino Frau