La vergogna di queste elezioni: l’Italia è come l’Iran. Votiamo come bestie all’ammasso
I mezzi di comunicazione sono attenti e critici verso le elezioni iraniane, che giustamente giudicano alterate dalla esclusione di moltissimi candidati da parte del grande Consiglio Islamico che ne decide apparentemente la affidabilità religiosa, in realtà quella politica. Sarebbe, in Italia, come se la CEI desse il proprio placet alle liste sia del Partito popolare che del Popolo della libertà. Il sistema iraniano ci scandalizza perché riduce così fortemente le possibilità di scelta degli elettori, non far mettere in lista quelli sgraditi considerati non allineati e quindi pericolosi.[//] E’ una ben strana concezione della democrazia, una vera alterazione della volontà popolare, interdetta nella scelta dei “parlamentari”. L’opinione pubblica è scandalizzata e considera l’Iran un paese dove la nostra democrazia dovrebbe essere “esportata”. Come sempre sappiamo essere critici con gli altri e non vedere quanto avviene in casa nostra, nella civile Italia. Non solo per la visione mondiale della immondizia campana, per la mafia e la camorra, ma anche per la stessa nostra democrazia. E’ vero, noi non abbiamo la eliminazione dei candidati da parte di un gran consiglio religioso, essa avviene per decisione di tre minioligarchie, non legittimate esse stesse da alcun consenso elettorale e democratico, fatte da yes-men al servizio dei due potenti di un Paese in difficoltà, economiche ma anche democratiche, che avrebbe la esigenza di esprimere il meglio della propria classe dirigente. Siamo dunque come gli iraniani, più o meno con gli stessi poteri di quei cittadini, incapaci di scegliere la propria rappresentanza territoriale e politica. I capi nazionali, forti del denaro dei contribuenti che finanziano i partiti e le loro lobbies, apprezzano questo sistema. Gli verrà certo la tentazione di perpetuarlo, magari con forme diverse. I cittadini devono esigere che questa vergogna ci umili per l’ultima volta.