Maggiore democraticità nell’elezione degli amministratori per una banca sempre più della comunità. Dopo l’approvazione delle modifiche statutarie legate al Progetto Soci, i 2.141 azionisti di Banca di Verona sono chiamati ad approvare un’ulteriore novità proposta dal Consiglio di Amministrazione nell’assemblea che si terrà sabato prossimo, 10 maggio, alle 16 nell’Auditorium Verdi del Centro Congressi di Verona Fiere. [//]Si tratta della rotazione delle cariche nel Consiglio di Amministrazione, un meccanismo che favorisce maggiore ricambio[//] e dà ai soci la possibilità di “votare ogni anno” la bontà dell’operato dei propri amministratori. “Vorremmo fare della nostra banca la banca della comunità, delle famiglie, delle persone e delle imprese che vivono e operano sul nostro territorio – spiega il presidente di Banca di Verona credito cooperativo cadidavid, Stefano Bianchi – costruendo con noi e in noi una rete con uno spirito anche mutualistico, attivando relazioni interpersonali con opportunità trasversali di aiuto e crescita reciproca. Abbiamo, quindi, lo scorso dicembre, approvato il Progetto Soci: alcune modifiche allo statuto che rendono più semplice la partecipazione al capitale, per ampliare la rappresentanza. Ora tocca agli amministratori, ci proponiamo come la banca di tutti e per tutti, non di un’elite. Dunque, ogni anno, andrà in scadenza una quota degli amministratori”. All’ordine del giorno dell’Assemblea, anche l’approvazione del bilancio di esercizio 2007, dai risultati lusinghieri, in termini di redditività e patrimonializzazione.
La massa intermediata complessiva ha superato abbondantemente i 900 milioni di euro, 920,811, in crescita dell’11,66%. La raccolta complessiva al 31 dicembre scorso ammontava a 577,1 milioni, il 9,36% in più rispetto al dato 2006. In crescita del 15,73% gli impieghi che hanno raggiunto quota 343,7 milioni. L’utile supera i 5,5 milioni. Lo stato patrimoniale attivo della Banca ha totalizzato 416 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto all’esercizio 2006. Il patrimonio netto, comprensivo dell’utile netto, sfiora ora i 46 milioni, il 12,22% in più rispetto al 2006, in crescita complessivamente del 37% nell’ultimo triennio, mentre il patrimonio “libero” è di 42 milioni. Una banca solida, dunque, che si può permettere di impiegare in crediti alla clientela il 98% di quello che raccoglie, nel pieno rispetto dei principi di mutualità.