È proseguito nel corso del 2007 il processo di bancarizzazione del Veneto. Il numero degli sportelli ha raggiunto, a dicembre 2007, le 3.551 unità con un incremento del 3 per cento su dicembre 2006, valore superiore a quello nazionale (+2,8%). Anche l’attività di prestito delle banche in Veneto si è mantenuta su valori sostenuti. [//]

Nel periodo dicembre 2006 – dicembre 2007 il tasso di crescita tendenziale degli impieghi erogati in Veneto è stato del +10,5 per cento, superiore sia alla media nazionale (+9,6%), che alla media registrata nel Nord-Est (+9,2%). Per quanto riguarda la raccolta bancaria, il tasso di crescita tendenziale dei depositi è aumentato del +2,6 per cento, più contenuto rispetto al dato del Nord-Est (+4,5%) ed a quello nazionale (+3%).

È quanto emerge dall’analisi di Unioncamere del Veneto e ABI – Commissione Regionale Veneto, sull’andamento congiunturale del settore creditizio, che completa e arricchisce le analisi trimestrali dell’Osservatorio VenetoCongiuntura sullo stato di salute delle imprese e sulle aspettative future degli imprenditori.

Struttura del sistema bancario. La percentuale degli sportelli veneti sul totale di quelli esistenti sul territorio nazionale è pari al 10,6 per cento. Se si considerano gli ultimi 5 anni, il tasso di crescita degli sportelli bancari in Veneto è stato del +12,6 per cento contro il +11,8 per cento del Nord-Est ed il +11 per cento della media nazionale.

L’analisi provinciale del tasso di crescita tendenziale degli sportelli, a dicembre 2007, ha evidenziato una elevata dinamicità di Padova (+3,9%), Treviso (+3,7%), Rovigo (+3,4%) e Verona (+3,3%). Crescite superiori al 2 per cento si sono registrate a Venezia e Vicenza; mentre a Belluno il numero di dipendenze bancarie, negli ultimi 12 mesi considerati, è rimasto invariato.

Estendendo l’analisi agli ultimi 5 anni, spicca la performance di Verona che, registrando un tasso di crescita degli sportelli di circa il +19,5 per cento, risulta essere la provincia dove la rete bancaria si è sviluppata al ritmo più sostenuto. Tassi di crescita elevati si sono registrati anche a Padova, Vicenza e Rovigo, dove gli sportelli sono cresciuti rispettivamente del +14,1 per cento, del +12,2 per cento e del +11,5 per cento. Crescite nell’ordine del +9 per cento si sono registrate a Treviso e Venezia; mentre Belluno ha segnato un tasso di crescita del +7,1 per cento.

Attività di finanziamento. Nel corso del 2007 l’ammontare degli impieghi nella nostra regione ha raggiunto i 139.834 milioni d’euro, evidenziando un tasso di crescita tendenziale del +10,5 per cento superiore sia alla media nazionale (+9,6%), che alla media registrata nel Nord-Est (+9,2%). Se si estende l’analisi agli ultimi 5 anni, il tasso di espansione degli impieghi in Veneto (+53,8%) è stato maggiore sia della media nazionale (+46,2%) che del Nord-Est (+52,7%).

A livello provinciale, al primo posto si colloca la provincia di Treviso con 31.306 milioni (+9,1% rispetto a dicembre 2006), seguita da Vicenza con 28.318 (+12,2%) mentre in terza posizione si colloca Padova con 25.618 (+10,4%). Un rilevante incremento percentuale ha realizzato nell’anno la provincia di Belluno (+14,8%), segno evidente di una buona crescita dell’economia locale.

Attività di finanziamento alle imprese. Limitando l’analisi ai finanziamenti erogati alle attività produttive (imprese e famiglie produttrici), nel 2007, il tasso di crescita tendenziale in Veneto è stato del +12 per cento, anche in questo caso maggiore sia della media nazionale (+11,4%) che del Nord-Est (+11%). La maggiore dinamicità di questo segmento di finanziamenti viene confermata anche dall’analisi dei tassi di crescita negli ultimi 5 anni che, in Veneto, hanno registrato un +53,9 per cento, maggiore del +48,3 per cento della media nazionale e del +49,6 per cento registrato nel Nord-Est. In particolare, sono risultati in accelerazione i prestiti con scadenza oltre il breve termine, favoriti dal consolidamento del processo d’accumulazione del capitale, mentre è diminuito il tasso di crescita dei prestiti a breve termine.

A livello provinciale, il tasso di crescita tendenziale degli impieghi alle imprese e alle famiglie produttrici, sempre nel 2007, è stato superiore al +15 per cento a Belluno e Venezia, maggiore del +13 per cento a Verona e Vicenza, del +10,7 per cento a Padova e compreso tra il 7 e l’8 per cento a Rovigo e Treviso. Le province che negli ultimi 5 anni hanno registrato i più alti tassi di crescita dei finanziamenti alle attività produttive sono Treviso (+66,3%), Verona (64,2%) e Venezia (+52,6%). Crescita leggermente inferiori, ma comunque sostenute, si sono registrate a Padova (+48,7%), Vicenza (+47%) e Rovigo (+43,4%); mentre a Belluno la dinamica è stata relativamente più contenuta (+19%).

Laddove si consideri la più recente dinamica degli impieghi alle imprese non finanziarie per i singoli comparti di attività economica si rileva, inoltre, come nel 2007 in Veneto il settore più dinamico sia stato quello dei servizi segnando un tasso di crescita tendenziale del +14,4 per cento, riportando in questo modo una crescita superiore a quanto osservato nella media nazionale riferita a questo settore (+10,9%). Tassi di crescita tendenziali superiori alla media nazionale si sono registrati anche nel settore dell’edilizia (+14,8% vs. +13,9%), mentre nel settore dell’industria la dinamica dei finanziamenti erogati alle imprese che operano in questo settore, se pur sostenuta (+10,8%), risulta inferiore alla media settoriale registrata in Italia (+14,2%).

Rischiosità della clientela. L’attività di lending a sostegno del sistema produttivo veneto presenta un basso grado di rischiosità che risulta pari a 1,19 per cento contro l’1,15 per cento del Nord-Est e l’1,21 per cento della media nazionale. Il quadro che emerge a livello provinciale evidenzia però una leggera differenziazione. Mentre a Verona e Vicenza la rischiosità è ridotta rispettivamente a 0,98 per cento e a 1,16 per cento, nelle altre province si è registrato un lieve aumento. In particolare, a Rovigo è aumentato di quasi un punto percentuale e a Padova e Venezia di circa mezzo punto percentuale. Un lieve incremento si è registrato anche a Treviso, mentre a Belluno il grado di rischiosità è rimasto pressoché invariato.

Raccolta bancaria. Per quanto concerne la raccolta bancaria, nel 2007 l’ammontare dei depositi ha raggiunto i 59.283 milioni di euro, evidenziando un tasso di crescita del 2,6 per cento, più contenuta rispetto al dato del Nord-Est (+4,5%) ed a quello nazionale (+3%). La minore crescita dei depositi è l’effetto della minore propensione al risparmio che si rileva per le famiglie produttrici e consumatrici mentre un incremento della domanda di finanziamenti si riscontra per le società e gli altri intermediari finanziari. Tale rallentamento ha riguardato sia la componente obbligazionaria sia quella relativa ai depositi, nonostante le operazioni pronti contro termine abbiano accelerato. Il risparmio regionale si è prevalentemente indirizzato verso i titoli di Stato e gli altri titoli obbligazionari, mentre sono risultati in diminuzione sia i fondi comuni d’investimento sia le gestioni patrimoniali bancarie.

Prendendo in esame la consistenza dei depositi, si evidenzia il ruolo principale di Padova, come centro di raccolta del risparmio, con 12.122 milioni (+1,4% rispetto a dicembre 2006), seguita da Verona con 11.736 (+4%) mentre in terza posizione si trova Treviso con 11.075 (+3,2%).

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE FEDERICO TESSARI (Unioncamere del Veneto)

Il 2007 è stato un anno positivo per l’economia regionale – commenta Federico Tessari presidente di Unioncamere del Veneto. Il PIL del Veneto è aumentato dell’1,6 per cento rispetto al 2006 e un contributo decisivo è arrivato dal settore dei servizi, compresi quelli finanziari.

Il sistema bancario regionale – prosegue Tessari – ha sostenuto gli investimenti delle imprese incrementando del 12% i finanziamenti alle imprese. Questi dati sono maggiori sia alla media nazionale (+11,4%) che del Nord-Est (+11%). Ritengo che per l’anno in corso sia necessario un ulteriore impegno perché Il Veneto ha cominciato a risentire del rallentamento del ciclo economico, per buona parte imputabile all’incertezza generata a livello internazionale dalla crisi di liquidità. Gli istituti di credito devono considerare tutte le opportunità di business che il territorio presenta facilitando l’erogazione del credito perchè il sistema delle imprese venete ha bisogno di risorse nelle operazioni di internazionalizzazione ed ampliare l’attività. Il vero nodo da sciogliere è, in ogni caso, quello dei tassi praticati alle imprese.

DICHIARAZIONE DEL NEO PRESIDENTE FERDINANDO BRANDI (ABI – Commissione regionale Veneto)

“Il sistema bancario, nel suo complesso, continua ad essere al fianco delle imprese e delle famiglie. I dati mostrano come le banche stanno continuando a svolgere la loro funzione di sostegno allo sviluppo economico e alla crescita delle imprese sul territorio anche in questo momento in cui la congiuntura internazionale è particolarmente difficile. Per affrontare al meglio le sfide dello sviluppo, della crescita e della competitività resta fondamentale incentivare il dialogo tra il mondo del credito ed i settori produttivi, in modo da individuare soluzioni adeguate e innovative. La strada è rafforzare la collaborazione strutturale tra tutte le forze economiche e sociali attive sul territorio”.