Girolamo Dai Libri (1474-1555), pittore e scultore del Rinascimento veronese, come recita il titolo della raffinata mostra monografica – la prima in assoluto – a lui dedicata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona in Sala Boggian del Museo di Castelvecchio fino al 15 febbraio 2009, è apprezzato in Italia soprattutto per le sue miniature, mentre a livello internazionale è noto per l’attività pittorica. [//]

Colmare questa lacuna è tra gli obiettivi primari della esposizione, curata da Gino Castiglioni, Paola Marini e Francesca Rossi, e testimoniata nel bel catalogo della Marsilio, a cura di Gino Castiglioni con la collaborazione di Gianni Peretti.

In effetti riesce arduo separare il pittore dal miniaturista, visto che dalla miniatura Girolamo trasse molti spunti per la pittura: dalla minuzia del disegno al gusto per il colore, allo splendore delle superfici, agli elementi naturalistici che spesso connotano significativamente le sue opere (“Madonna dei conigli”, “Madonna della quercia”, “Madonna dell’ombrello”, “Il battesimo degli ibis”). Tutte tele di raffinata eleganza e squisito equilibrio formale; cifre che caratterizzeranno tutta la sua opera, al di là delle variabili lessicali nei diversi periodi di attività.

Girolamo l’arte l’aveva respirata in casa, dal padre Francesco, miniatore famoso, che a sua volta l’aveva appresa dal padre Stefano, amanuense ed egli pure miniatore, dando vita a una bottega tra le più rinomate a Verona e meritandosi, per la loro valentia nel decorare i libri, il nome con cui vennero chiamati.

In sintonia con fra’ Giovanni da Verona, con il quale lavorò nel convento di Santa Maria in Organo, e con Francesco Morone, con il quale eseguì diverse opere pittoriche, Liberale da Verona e Gian Francesco Caroto, egli sviluppò la lezione mantegnesca verso il linguaggio del Rinascimento maturo. La mostra, pertanto, rappresenta un ideale seguito di quella dedicata nel 2006-2007 dal Museo di Castelvecchio a “Andrea Mantenga e le arti a Verona-1450-1500”.

Ampia attenzione viene riservata, ovviamente, al miniaturista, che già il Vasari considerava uno dei migliori del suo tempo e che certamente dominò incontrastato la scena veronese dell’epoca. All’inizio emulo del padre, che si rifaceva a moduli mantegneschi e del quale la mostra espone alcuni esemplari illustrati degli “Statuti et Ordinamenta Domus Mercatorum” (raccolta di disposizioni che regolavano la mercatura a Verona), Girolamo si accostò alla “maniera” solamente molto tardi. Grazie all’accurata ricerca condotta da Gino Castiglioni con il supporto delle nuove tecnologie, si è potuto ricollocare nel loro contesto originario gli oltre 100 pezzi – tra fogli, carte, capilettera, ritagli figurati e ornati – provenienti da libri liturgici originariamente appartenuti alla biblioteca monastica di Santa Maria in Organo e giunti al museo civico nell’Ottocento con la donazione del conte Giambattista Buri. Completa così la visione di una raccolta (tra l’altro di recente catalogata e in parte restaurata con il finanziamento della Regione Veneto) che parzialmente era stata esposta dal Museo nell’ambito della mostra sulla “Miniatura veronese del Rinascimento” nel 1986.

Spettacolare, nella sua raffinata eleganza, la sezione dedicata alla pittura. Oltre agli otto grandi quadri eseguiti per chiese della città e del territorio, si notano le ante d’organo dipinte in collaborazione con Francesco Morone e due pannelli su tavola con i Santi Pietro e Giovanni Evangelista, da poco recuperati sul mercato antiquario estero dalla Fondazione Domus di Verona. Questi, di ispirazione mantegnesca ed eseguiti tra il 1501 e il 1502, si trovavano inseriti in un’ancona lignea, intagliata da fra’ Giovanni da Verona per la cappella della Muletta di Santa Maria in Organo e della quale si erano perse le tracce da circa un secolo. Insieme con le pale del “Presepio dei conigli” (collezione del Museo) e della “Deposizione dalla croce” (ora a Malcesine) ricostituiscono l’intero gruppo dei lavori realizzati per Santa Maria in Organo, monastero con il quale Girolamo ebbe una intensa collaborazione, durata quindici anni.

Tra le opere esposte, di particolare fascino la cosiddetta “Madonna dell’ombrello” (collezione del Museo), dalla quale è stato tratto il dettaglio dell’angelo divenuto testimonial della mostra. Esaltazione della famiglia e della maternità, con il sempreverde alloro simbolo di immortalità e il limone e il cane di fedeltà, cita stilemi mantegneschi nell’impronta generale e nella postura protettiva della mano destra della Vergine; l’angelo, invece, rimanda al Perugino. Originale di Girolamo la composizione con l’albero centrale, mentre il paesaggio montano sullo sfondo è il più realistico tra quelli ideati dall’artista.

La mostra “Per Girolamo Dai Libri” rappresenta la prima di un ciclo espositivo dei musei scaligeri significativamente intitolato “In Visibilia”, ad indicare l’intento del Comune di presentare agli studiosi e al pubblico, valorizzate con attività di studio, catalogazione e restauro, nuclei di opere delle proprie collezioni, inedite o poco conosciute, raggruppate per autore o momento storico-artistico o per tipologia.

di Franca Barbuggiani

“Per Girolamo Dai Libri-pittorre e miniatore del Rinascimento veronese”

Museo di Castelvecchio, Sala Boggian

Orari: da martedì a domenica 8.30-19.30; lunedì 13.30-19.30

Biglietti: intero 8.00 €, ridotti 7.00 e 3.00 €

Info: tel. 045 8062611, fax 045 8010725

e-mail: mostre.castelvecchio@comune.verona.it

www.comune.verona.it

Fino al 15 febbraio 2009