Il Veneto al primo posto in Italia per la raccolta e il recupero dell’organico, seguito da carta e vetro. Ma Andrea Drago direttore generale dell’Arpav afferma : «Senza nuovi impianti di incenerimento e discariche entro 3 anni avremo gli stessi problemi di Napoli». [//]
Nel 2007 il 90 per cento dei veneti ha separato il rifiuto secco dalla frazione umida, raccogliendo procapite 110 kg fra verde e Forsu (Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani), ciò ha consentito la raccolta di 530 mila tonnellate di rifiuto organico utilizzato prevalentemente in agricoltura con il marchio ‘Compost Veneto’ un fertilizzante la cui qualità, a garanzia di cittadini e degli agricoltori, è controllata dall’ARPAV.
Ma questo è solo uno dei risultati delle buone abitudini dei veneti, al secondo posto dopo l’organico vi è la raccolta della carta che ammonta a 270 mila tonnellate all’anno e viene riutilizzata dalle cartiere del Veneto e 170 mila tonnellate di vetro anche queste usate da aziende del settore presenti nella regione. Sono alcuni dei dati presentati stamani a Padova nel corso del convegno organizzato dall’ARPAV ‘Da rifiuto a risorsa, la produzione e la gestione dei rifiuti nel Veneto anni 2005-2006-2007″ con lo scopo di illustrare la pubblicazione elaborata dall’Osservatorio Regionale Rifiuti dell’Agenzia relativa ai dati sulla produzione e gestione dei rifiuti urbani e speciali. Non è però possibile riciclare al cento per cento i rifiuti e lo scarto, che ammonta per i rifiuti urbani al 10 per cento della raccolta totale e al 30 per cento per gli speciali, deve essere avviato a incenerimento o accolto dalle discariche che secondo il direttore dell’Agenzia non sono più sufficienti. ‘Di certo – afferma Andrea Drago, direttore generale dell’Agenzia – per quanto riguarda i rifiuti urbani i risultati ottenuti dalla raccolta differenziata in Veneto sono buoni ma non possiamo sederci sugli allori, la differenziata non basta, secondo i nostri studi entro tre anni saranno esaurite le discariche regionali e se non vi sarà il consenso dell’opinione pubblica alla costruzione di termovalorizzatori e anche di nuove discariche ci troveremo presto ad affrontare una situazione analoga a quella di Napoli, bisogna ricordare che quest’anno la Regione ha concesso una proroga per l’accoglimento dei rifiuti urbani in discarica valida quattro anni senza la quale si sarebbe arrivati a saturazione già l’anno prossimo’. Il direttore generale dell’Agenzia ha anche sottolineato come ‘a causa della mancanza di impianti di incenerimento – spiega Drago – gran parte dei rifiuti raccolti in Veneto finiscono all’estero soprattutto in Germania e in altri paesi europei che hanno impianti all’avanguardia situati anche nei centri delle città succede in Svizzera ma anche nel centro di Vienna’.
I rifiuti urbani. Secondo i dati dello studio ARPAV la produzione di rifiuti urbani è aumentata dello 0,6 per cento, dalle 2.277.258 tonnellate del 2005 alle 2.372.720 del 2007, a causa dell’aumento demografico e dell’incremento del turismo, mentre la produzione pro capite è diminuita dello 0,5 per cento, attestandosi a 493 kg per abitante. In particolare si evince che è cresciuto il recupero delle frazioni secche, mentre sono diminuiti i quantitativi smaltiti direttamente in discarica (- 22 per cento). Contemporaneamente sono aumentati quelli avviati a termovalorizzazione e quelli trattati in impianti di produzione di CDR (Combustibile derivato da rifiuti), di separazione e biostabilizzazione e di recupero di materia dal rifiuto urbano residuo. Lo scenario previsto per il 2010 prevede l’avvio a recupero energetico di tutta la frazione residuale a valle delle raccolte differenziate e lo smaltimento in discarica dei soli scarti di trattamento. Per quanto riguarda la raccolta differenziata il Veneto conferma il suo primato, arrivando al 51 per cento con un aumento del 4,7 per cento, ben oltre l’obiettivo del 45 per cento fissato dalla normativa nazionale per il 31 dicembre 2008. Da segnalare che in questa classifica “virtuosa”, Treviso risulta essere la prima con il 66,5 per cento di raccolta differenziata, segue Padova (56,2 per cento), Rovigo (55,3 per cento), Vicenza (54,5 per cento), mentre Belluno (44,6 per cento) e Verona (47,4 per cento) si attestano al di sotto del 50 per cento, che rappresenta l’obiettivo previsto dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani. Per quanto riguarda Venezia (38,1 per cento) non raggiunge l’obiettivo del 40 per cento previsto dalla normativa nazionale, ciò è attribuibile alle peculiarità della città lagunare e alla conseguente maggiore difficoltà nel recupero oltre alla massiccia presenza turistica. ‘La situazione di Venezia – afferma il direttore Andrea Drago – è peculiare per il turismo ma sono certo che si potrebbe raggiungere un risultato migliore con un po’ di impegno, lo stesso vale per Padova, dove il Comune capoluogo non riesce a raggiungere gli stessi standard di raccolta della provincia’.
I rifiuti speciali. Per quanto riguarda la produzione di rifiuti speciali è stata nel 2006 di 14.147.000 tonnellate complessive, di cui 7.806.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi, 811.075 tonnellate di rifiuti pericolosi e 5.530.000 di rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi. Di questi, oltre il 70 per cento è stato recuperato, con il 41 per cento di sostanze inorganiche, 21 per cento di sostanze organiche 15 per cento di metalli. Le principali operazioni di trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali sono state il deposito in discarica (43 per cento), il trattamento biologico (27 per cento) e il trattamento chimico e fisico (20 per cento).
Campagna di comunicazione. Infine al convegno è stata annunciata la campagna di comunicazione per ottimizzare il recupero e il riciclo dei rifiuti da imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata che nel 2009 ARPAV lancerà in collaborazione con la Regione e il Consorzio per il Recupero degli Imballaggi – CONAI.