Chiudere i derivati nel modo meno costoso possibile. È l’obiettivo di centinaia di enti pubblici caduti nella “trappola” di questi contratti stipulati come copertura dal rialzo dei tassi d’interesse sui finanziamenti ma troppo spesso trasformatisi in oneri aggiuntivi, anche di modesta entità.[//]
Dopo mesi di indagini partite da varie Procure italiane e di cause legali iniziate ma non ancora terminate, il presidente di Consultique, primo network di consulenza finanziaria indipendente nel Paese, intravede nel forte calo dei tassi degli ultimi due mesi una possibilità per i sottoscrittori di uscire da inutili fonti di rischio.
Presidente Armellini, come noto molti enti locali hanno sottoscritto contratti derivati attraverso i quali risulta che si siano esposti notevolmente all’aumento dei tassi di interesse maturando fino a qualche mese fa potenziali perdite di ingente ammontare. Il recente calo dei tassi di interesse ha ridimensionato il problema?
Il forte calo dei tassi di interesse occorso negli ultimi due
mesi ha consentito una decisa riduzione del valore negativo – e dunque delle potenziali perdite – dei contratti derivati sottoscritti dagli enti locali. Poiché la congiuntura economica nei prossimi mesi è prevista molto debole, è probabile che nel periodo i tassi possano ulteriormente scendere e, dunque, sarà possibile per le amministrazioni locali liberarsi di tali prodotti strutturati e dei rischi ad essi connessi a condizioni estremamente favorevoli
rispetto a qualche mese fa.