Ha sbaragliato tutti portando a casa il punteggio più alto assegnato dalla Regione Veneto il “Progetto Pilota” del Cosp, il Comitato provinciale per l’orientamento scolastico e professionale di Verona, che ha presentato un’idea innovativa particolarmente centrata in questo delicatissimo momento economico. Il progetto dal titolo «I profili delle disuguaglianze: dall’analisi al modello di “Agenzia Sociale per il Lavoro” contro le discriminazioni» (Fondo Sociale Europeo POR 2007-2013, Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione) approvato in questi giorni e finanziato con oltre 214mila euro, partirà subito, entro la fine di marzo e avrà la durata di 18 mesi durante i quali il Cosp insieme ai suoi partner, al primo posto la Provincia di Verona, dovrà innanzitutto indagare per comprendere meglio il fenomeno delle nuove povertà e disuguaglianze sociali a Verona e nel Veneto. [//]
Poi, nella seconda fase del lavoro, progetterà e validerà un modello di Agenzia Sociale per il lavoro, in grado di intervenire in modo concreto e più efficace nell’ambito dell’occupabilità e occupazione delle fasce deboli, vecchie e nuove. Quali sono le nuove fasce di lavoratori ad altro rischio di esclusione sociale?
«Lavoratori quarantenni e altamente specializzati che fino a ieri potevano scegliere senza problemi dove lavorare e per chi – dice Cinzia Giuliana Albertini, Presidente Cosp Verona – e invece adesso non soltanto rischiano o hanno già perso il posto di lavoro, ma molto probabilmente non riusciranno più a trovare un’occupazione stabile sfruttando l’alta professionalità raggiunta. Cosa faranno queste persone che rischiano anche l’esclusione sociale? Per questo serve, in fretta, un lavoro di analisi che fotografi il quadro della situazione odierna, totalmente diverso da quello di appena un anno fa, e capisca cosa fare. Questo sarà il delicato compito del Progetto Pilota che tra le prime cose eseguirà una mappatura delle “buone pratiche” premiate in Europa per verificare se i modelli che hanno successo possano essere trasferiti anche qui in Veneto e nel Nord Est. Ad esempio, la cultura della seniority, che nel Nord Europa vede nel laureato ultraquarantenne una risorsa di professionalità ed esperienza, non una…. scarpa vecchia da buttare».
Franco Raffo, direttore generale di Forma.Temp, il Fondo per la formazione dei lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato, ha dichiarato ieri: «L’Agenzia Sociale può davvero essere un modello integratore al quale ispirarsi, non solo per Verona e il Veneto ma anche per altre regioni italiane». L’osservazione del Cosp, che nel “Progetto Pilota” riveste il ruolo di agenzia tecnica, si focalizzerà anche sulle “buone pratiche” venete per elaborare un “modello di protezione” quanto più funzionale e pratico. La vulnerabilità sociale non è un concetto astratto ed è solo individuando chi ha bisogno e dove, del nostro aiuto che si possono elaborare piani concreti»