Le città venete sono ricche di chiese, di basiliche e di santuari che costituiscono un patrimonio di straordinario valore soprattutto perché raccontano il nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro. Testimoniano la nostra storia, [//]la nostra cultura, le nostre tradizioni e descrivono il lungo cammino umano e spirituale che la gente veneta ha percorso in questi secoli.
Due milioni e 150 mila euro sono stati stanziati per opere di restauro e messa in sicurezza di 116 edifici di culto: sono risorse che fanno parte di un piano articolato e complesso che la Giunta regionale ha approvato nella seduta di stamattina su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici, Massimo Giorgetti, per sostenere opere di manutenzione straordinaria, di restauro, di risanamento conservativo e di ristrutturazione del patrimonio edilizio religioso. “Sono finanziamenti – sottolinea l’assessore – che fanno parte di una strategia pluriennale di riqualificazione di un bene strutturale pressoché unico nel nostro Paese e forse pure in Europa per la diffusione capillare, per la valenza storica, artistica e culturale, per l’importanza che riveste nell’ambito della vita sociale dei cittadini veneti, per la rappresentatività della tradizione religiosa che caratterizza la terra veneta.”
“Tutti gli interventi finanziati – spiega ancora l’assessore – rispondono a precise esigenze segnalate dal territorio attraverso le amministrazioni locali e quindi su richiesta della collettività.” Si tratta di azioni necessarie e importanti sia per il consolidamento degli edifici o di parti di essi come coperture, campanili, pavimentazioni interne ed esterne, sia per il miglioramento di strutture dedicate alla socializzazione come oratori, sale parrocchiali, spazi per l’attività dell’associazionismo. Nel dettaglio, la provincia di Verona avrà 436 mila euro: sono destinati ai comuni di Verona, Bosco Chiesanuova, Buttapietra, Cologna Veneta, Grezzana, Legnago, Marano Valpolicella, Nogarole Rocca, Pescantina, Sommacampagna, Villafranca di Verona, Vestenanova.
“L’impegno che ci siamo assunti finanziando gli interventi per l’edilizia di culto – conclude Massimo Giorgetti – conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse necessità, la nostra vicinanza alle esigenze e alle istanze del territorio. Pensiamo, inoltre, sia utile e addirittura obbligatorio salvaguardare edifici che uniscono devozione, senso di appartenenza, funzioni civili e sociali. Riteniamo, infine, sia nostro dovere preservare un patrimonio che non è solamente del Veneto, ma dell’intero Paese.”