Ha avuto inizio ieri e prosegue nella giornata di oggi presso Veronafiere l’Assemblea Generale dell’European Major Exhibition Centres Association (EMECA), che dal 1992 raggruppa i 20 principali poli espositivi europei proprietari di quartiere (Basilea/Zurigo, Barcellona, Birmingham, Bologna, Bruxelles, [//]Francoforte, Ginevra, Hannover, Lisbona, Lione, Madrid, Milano, Norimberga, Paris Nord, Paris Expo, Rimini, Utrecht, Valencia e Verona).

Veronafiere, che ospita l’evento, da sempre punta sulla valorizzazione Made in Italy nei settori agricolo e agroalimentare, nel wine & food, nelle costruzioni e logistica, nell’arredo di interni e nelle energie rinnovabili, con 36 manifestazioni annuali in Italia e 16 all’estero, per un numero di visitatori superiore a 1.200.000 unità e oltre 15.000 espositori, e con un fatturato 2008 che sfiora i 90 milioni di Euro, miglior performance della storia dell’Ente scaligero.

L’attuale crisi economica, tuttavia, ha avuto un forte impatto anche sul mercato fieristico italiano e continentale, che oggi è chiamato a fornire quanto prima una risposta strategica e di sistema, anche per fronteggiare la forte competizione proveniente dai paesi emergenti.

A questo proposito, le linee guida proposte nel corso del suo intervento dal Direttore Generale di Veronafiere e Vice Presidente di EMECA, Giovanni Mantovani, individuano una serie di azioni strategiche di immediata importanza e urgenza per riequilibrare le sorti di un sistema in difficoltà, che passa innanzitutto da una revisione dei modelli di business di tutti gli operatori, non solo per individuare la possibilità e/o la necessità di riassetti interni, ma anche per valutare accordi esterni fra operatori per anticipare o evitare processi di concentrazione e aggregazione forzata.

In futuro sarà importante puntare sui processi di collaborazione e coordinamento tra tutti gli attori attivi nel settore fieristico – spiega Mantovani –: attraverso l’integrazione verticale tra organizzatori, centri espositivi e fornitori sarà infatti possibile ridurre i costi e aumentare efficienza e qualità degli eventi prodotti. Non solo: per accrescere il livello e l’efficacia delle manifestazioni, in futuro sarà anche indispensabile lavorare sull’integrazione orizzontale tra organizzatori di alto livello che hanno in calendario eventi complementari.”