Gli appassionati dello scialpinismo e delle racchette da neve dovranno prestare grande attenzione anche per tutto il prossimo weekend, il rischio di valanghe sulla montagna veneta continuerà ad essere alto. [//]

In particolare oltre i 2000 metri di quota, a partire dalla tarda mattinata il rischio sarà marcato, vale a dire di grado tre su una scala da 1 a 5. Le notti serene favoriranno ancora il consolidamento temporaneo dello strato superficiale del manto nevoso che rimane portante, ormai, solo nelle prime ore del mattino. Oggi l’escursione termica è stata elevata e si sono raggiunte temperature di +7°C a 2600 metri, +10°C a 2200 m e di +13°C a 1800 metri che hanno riscaldato ulteriormente gli strati superficiali. Le situazioni critiche sono a partire dalla tarda mattinata lungo i pendii ripidi che ricevono sole, un po’ a tutte le quote. Nei prossimi giorni, se le notti non saranno serene, sarà più difficile trovare croste da rigelo portanti al mattino. Inoltre l’elevata escursione termica favorirà una generale diminuzione del consolidamento della neve, specie lungo i canaloni e versanti ripidi e sono attesi crolli di cornici che potranno innescare valanghe di superficie lungo i pendii sottostanti. Oltre i 2000 metri, a partire dalla tarda mattina, lungo singoli pendii potranno verificarsi distacchi provocati di valanghe anche con debole sovraccarico.

Si consiglia a tutti gli sci alpinisti e escursionisti a vario titolo (racchette da neve, alpinisti) di valutare attentamente i tempi di percorrenza degli itinerari e di concluderli entro la prima mattina. Particolare attenzione dovrà essere posta lungo i versanti sottostanti cornici e pareti rocciose dove i distacchi spontanei di valanghe di neve umida saranno più frequenti. Lo strato superficiale sarà difficilmente sciabile già dalla tarda mattinata lungo i pendii che ricevono il sole dal mattino.

Per aggiornamenti sul pericolo valanghe si consiglia di consultare i Bollettini Valanghe e Meteo pubblicato su www.arpa.veneto.it oppure registrati allo 0436780007 a cura del Centro Valanghe di Arabba, Dipartimento per la Sicurezza del Territorio.