Flessione per export e consumi, sale la disoccupazione e calano le imprese A 7 aziende il Premio regionale per lo sviluppo economico. Dopo una contrazione del -0,7% nel 2008, il Pil del Veneto nel 2009 segnerà una caduta del -3,9%. [//]
Presso la Camera di Commercio di Padova, Federico Tessari, presidente di Unioncamere del Veneto, ha presentato la relazione su “La situazione economica del Veneto nel 2008 e le previsioni per il 2009”, curata da Unioncamere del Veneto e giunta alla sua 43esima edizione. A fare gli onori di casa Roberto Furlan, presidente della Camera di Commercio di Padova. Fra gli ospiti Matteo Fornara, rappresentante della Commissione Europea in Italia, Marino Finozzi, presidente del Consiglio regionale del Veneto, e il senatore Paolo Giaretta. Consegnato a sette aziende venete il Premio regionale per lo sviluppo economico. In un contesto nazionale che ha fatto registrare una contrazione del Pil pari al -1%, il Veneto ha segnato nel 2008 una flessione del -0,7%, in linea con Emilia Romagna e lievemente migliore di Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige (-0,9%), Friuli-Venezia Giulia (-1%) e Toscana (-1,2%). Nel 2008 il settore agricolo ha registrato un -1% della produzione lorda; l’industria manifatturiera una flessione media annua del -3,2%; le costruzioni un -5,5% degli investimenti e del -4,7% del valore della produzione; le vendite del commercio al dettaglio un -1,3% e -3,6% per gli esercizi di piccola dimensione; il settore dell’auto -16,7% delle immatricolazioni e -10% delle vendite; il turismo una diminuzione degli arrivi di oltre 23mila unità (-0,2% per un totale di 14,1 milioni) e delle presenze (-0,9%, per 60,6 milioni totali); modesta crescita degli impieghi nel settore creditizio (+3,9% contro il +4,3% nazionale); nei trasporti calo delle percorrenze autostradali (-1,2%), dei passeggeri (-1,1%) e movimentazione merci (-7,6%) negli aeroporti, mentre il porto di Venezia è rimasto stabile nel traffico merci (+0,1% per 30,2 milioni di tonnellate) e un incremento passeggeri del +14,4% per un totale di 1,7 milioni; in flessione le esportazioni che, secondo stime Unioncamere del Veneto, sono cresciute del +1,1% sul 2007, toccando i 51,1 miliardi di euro, mentre le importazioni sono state pari a oltre 38,5 miliardi, -3,3% sul 2007. Nel 2008 lo stock effettivo delle imprese, secondo la Camera di Commercio di Venezia, è diminuito del -0,6% (3.000 unità); in flessione l’occupazione (-1,5% manifatturiero e -0,6% commercio al dettaglio), mentre le ore autorizzate di CIG sono state 15,5 milioni, pari ad oltre 9mila posti di lavoro. PREVISIONI PER IL 2009 Secondo il FMI, il Pil mondiale scenderà del -1,3%, mentre nel 2010 è previsto un modesto rimbalzo dell’1,9%. Anche l’Eurozona subirà una contrazione del -4,2%, mentre nell’Unione europea la flessione sarà pari al -4% (Germania -5,6%, Spagna e Francia -3%, Regno Unito -4,1%). In Italia la crisi mondiale dovrebbe determinare una caduta del Pil attorno al -4,4%. Le previsioni relative al Veneto stimano per il 2009 una caduta del Pil del -3,9%, in linea col Nord-Est (-3,8%) ma migliore del dato nazionale. Il Veneto dovrebbe presentare una delle flessioni più contenute con Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige (-3,7%) e Friuli-Venezia Giulia (-3,8%). Contrazione più accentuata per Lombardia (-4%), Piemonte (-4,6%) e Toscana (-4,5%). Nel 2009 tutte le componenti della domanda concorreranno a generare tale frenata: esportazioni -11% e investimenti -12,6%; consumi delle famiglie -1,1%, parzialmente compensati dal +0,8% Pubblica amministrazione; occupazione -2,5%, con punte del -6% nell’industria e del -3,8% nelle costruzioni e un tasso di disoccupazione che crescerà al 4,3%. I dati dei primi mesi dell’anno confermano che nel primo trimestre 2009 la produzione industriale ha registrato una flessione del -16,5% su base annua; le vendite del commercio al dettaglio un -4,8%; le immatricolazioni auto un crollo del -21,1%; nei primi tre mesi del 2009 l’export ha registrato un valore di 9,2 miliardi di euro, con una contrazione del -16,5% (1,8 miliardi) comunque più contenuta rispetto alla media italiana (-22,8%) e a quella delle principali regioni (Piemonte -26,8%, Emilia Romagna -23%, Lombardia -21,1%, Toscana -16,9%). Tra gennaio e marzo, il saldo iscrizioni/cessazioni ha portato ad una flessione del -0,8% nello stock di imprese attive, che a fine trimestre si è attestato poco sotto le 459 mila unità. Tuttavia, le aspettative degli imprenditori per i prossimi sei mesi fanno intravedere spiragli di ripresa: il saldo tra chi prevede un aumento e chi un calo della produzione è pari a -27,6%, contro il -37,7% del trimestre precedente, mentre sul fatturato il saldo è sceso al -26,9% dal precedente -37,1%. «Nonostante tutti gli indicatori negativi indichino che il 2009 sarà un anno difficile per il nostro sistema economico, il Veneto ha retto meglio rispetto altre regioni – sottolinea Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto – e le flessioni di Pil e commercio estero sono state più contenute. Se la brusca frenata dell’economia può mettere a rischio la tenuta sociale dell’intero Paese e generare un diffuso clima di incertezza, le speranze di una rapida ripresa risiedono nella rinnovata competitività delle piccole e medie imprese. Quelle venete hanno imboccato da tempo la strada della qualità, della formazione continua, dell’innovazione e ricerca, del controllo delle filiere produttive più pregiate e della capacità di “fare rete”. Va anche detto che la caduta, per la rapidità e l’intensità con cui si è manifestata, sembra essersi arrestata e gli ultimi mesi del 2009 potrebbero segnare la svolta. Tuttavia sarà una ripresa lenta e non riguarderà tutti i comparti, ma le imprese venete ci credono con il sano ottimismo della volontà e della ragione». FOCUS DELLA RELAZIONE SUI RITARDI DELLA GIUSTIZIA CIVILE E DEI PAGAMENTI
Lo studio “Doing Business”, condotto nel 2008 da Banca Mondiale col supporto del Centro Studi di Unioncamere del Veneto, si è occupato dei tempi e costi necessari a recuperare un credito in Veneto. Considerando Padova come città campione, è emerso che, dal momento della costituzione in mora al momento in cui si torna in possesso del credito, passano in media 1.808 giorni, quasi 5 anni, e i costi per l’impresa superano il 27% del valore della causa. A Roma i tempi si riducono a 1.210 giorni, lontani però dalla media europea (540). Unioncamere del Veneto ha effettuato un’indagine su un campione di quasi 2mila imprese del manifatturiero. Secondo i dati di Veneto Congiuntura, nei primi mesi del 2009 l’effetto della crisi si è riflesso sia nella diminuzione degli ordinativi dal mercato interno (-17%) ed estero (-16,4%), sia nella sospensione/cancellazione di quelli già acquisiti, ma soprattutto nel peggioramento delle condizioni di pagamento. In particolare nelle transazioni commerciali con clienti italiani, quasi la metà delle imprese ha accusato una dilazione dei tempi di incasso, registrando 44 giorni in più per riscuotere un credito (da 70 giorni nelle media 2008 ad oltre 113 giorni nel primo trimestre del 2009). Più virtuosi i clienti esteri (pagamenti saliti a quasi 100 giorni nel primo trimestre 2009 dai 65,5 nel 2008), mentre la Pubblica Amministrazione si conferma la più lenta, nonostante siano poche le imprese manifatturiere che con essa intrattengono rapporti di fornitura. I Vincitori del “Premio regionale per lo sviluppo economico del Veneto” DE MAS ANNIBALE & C. di DE MAS EUGENIO & S.a.s. – Belluno
EUROMARKET S.r.l – Rubano (Padova) I PIOPPI Società Cooperativa Agricola – Lusia (Rovigo)
TEXA S.p.a. – Monastier di Treviso (Treviso)
BERNARDI BRUNO – Mira (Venezia)
ROSSETTO GROUP S.p.a. – Sona (Verona)
QUAJA VENETA Società Cooperativa Agricola – Malo (Vicenza)