Acque inquinate in 6 punti sulla sponda veneta del lago di Garda, dove le analisi hanno rilevato una concentrazione di batteri fecali al di sopra dei limiti di legge. Tutti i campioni inquinati sono stati prelevati nei pressi di foci di fiumi. Questi i risultati al termine della sesta e ultima tappa della Goletta dei Laghi, la campagna per il monitoraggio e l’informazione dei bacini lacustri, quest’anno realizzata in collaborazione con il COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati). I dati sono stati comunicati oggi durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato Katia Le Donne, portavoce di Goletta dei Laghi, Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto e Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona. [//]

Riflettori accesi dunque sul più grande bacino italiano che si estende in tre differenti regioni: Veneto, Lombardia e Trentino. E ad essere fortemente inquinati sulla sponda veneta sono 4 punti: a Peschiera del Garda presso la foce del rio Sermana, a Castelnuovo del Garda sulla foce del rio Dugale dei Ronchi, a Lazise nei pressi della foce del torrente Fosso Mara e a Bardolino vicino al torrente San Severo. Inquinati invece 2 campioni: uno a Garda presso il torrente Gusa e uno a Torri del Benaco.

“Non ci sorprendono questi dati – dichiara Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto – da anni abbiamo messo in luce la situazione critica dei torrenti che si gettano nel Lago di Garda e la stessa ARPAV del Veneto nei propri controlli ha registrato valori fino a 400 volte superiori ai limiti di legge per i coliformi fecali. Ora si tratta di intervenire e di risalire alle cause di questi gravi fenomeni di inquinamento”.

Ma il lago di Garda è protagonista di un’altra anomalia che Legambiente non può esimersi dal denunciare. La Regione Veneto infatti compie le sue analisi sulla balneabilità del bacino basandosi sulla legge del 1982 come tutte le altre regioni italiane ad eccezione della Lombardia che invece ha anticipato “frettolosamente” l’entrata in vigore della nuova normativa sulla balneazione (il d.lgs. 116/2008), nonostante il decreto mille proroghe (n. 207 del 30 dicembre 2008) e una successiva circolare del ministero della Salute – inviata a tutte le Regioni lo scorso aprile – prevedessero anche per l’estate 2009 il monitoraggio della acque secondo la vecchia legge (il dpr 470 del 1982). E l’anomalia sta proprio nelle maglie molto più larghe della normativa lombarda, in assenza del decreto attuativo del ministero della Salute e dell’Ambiente (In allegato il dossier “Laghi lombardi puliti per decreto).

“Il caso del lago di Garda è indicativo perché il bacino si divide in più Regioni che applicano normative diverse, con inevitabile confusione per i bagnanti – dichiara Katia Le Donne, portavoce di Goletta dei Laghi di Legambiente -. I ministeri della Salute e dell’Ambiente devono al più presto completare l’iter legislativo sulla balneazione in Italia, emanando il decreto attuativo che attendiamo dalla fine del 2008. Solo così renderemo più restrittiva l’impostazione nord europea della direttiva, mantenendo quel primato normativo sulla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, detenuto già dai primi anni ‘80 insieme ad altri paesi del Mediterraneo”.

Per il quarto anno consecutivo Goletta dei Laghi è stata realizzata anche grazie al contributo di COOU, il consorzio che in Italia ha l’importante compito di recuperare gli oli usati: grave minaccia per l’ambiente, specie se versati nelle acque dei nostri laghi. “L’olio lubrificante usato – ha detto Paolo Tomasi, Presidente del Consorzio Obbligatorio Oli Usati– è un rifiuto pericoloso. Basti pensare che, se versati in un lago, 4 kg di olio usato – pari al cambio d’olio di una sola auto – inquinano una superficie grande quanto sei piscine olimpiche. Ma se correttamente recuperato l’olio usato può trasformarsi in una preziosa risorsa economica. In 25 anni di attività, attraverso la rigenerazione, il COOU ha consentito all’Italia di risparmiare 1 miliardo di euro sulle importazioni di petrolio. Risultati del genere sono resi possibili anche grazie alla collaborazione di tutti; partecipare a “Goletta dei laghi” ci consente di rafforzare questa alleanza con il nostro interlocutore più importante: il cittadino”.

Lago di Garda

Regione

Pv

Comune

Punto

Giudizio GdL 2009*

VENETO

VR

PESCHIERA DEL GARDA

FOCE RIO SERMANA

984292911@30072009 010C984292911@30072009 0113

VENETO

VR

CASTELNUOVO DEL GARDA

FOCE RIO DUGALE DEI RONCHI

984292911@30072009 011A984292911@30072009 0121

VENETO

VR

LAZISE

FOCE FOSSO MARA

984292911@30072009 0128984292911@30072009 012F

VENETO

VR

BARDOLINO

FOCE TORRENTE SAN SEVERO

984292911@30072009 0136984292911@30072009 013D

VENETO

VR

GARDA

FOCE TORRENTE GUSA

984292911@30072009 0144

VENETO

VR

TORRI DEL BENACO

FOCE TORRENTE TRA PAI E BRENZONE AL KM 68,9 SR249

984292911@30072009 014B

*LEGENDA GOLETTA DEI LAGHI

984292911@30072009 0152 INQUINATO: Coliformi fecali e/o Streptococchi fecali maggiore di 100 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100 ml

984292911@30072009 0159984292911@30072009 0160 FORTEMENTE INQUINATO: Coliformi fecali e/o Streptococchi fecali maggiore di 500 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100 ml

Il monitoraggio scientifico: a caccia dei punti critici

I tecnici di Legambiente durante la campagna hanno effettuato il monitoraggio dello stato di qualità delle acque. I parametri analizzati sono microbiologici (coliformi fecali, streptococchi fecali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura, pH, ossigeno disciolto, conducibilità/salinità). Le analisi sono state eseguite a bordo del laboratorio mobile di Legambiente.

Goletta dei Laghi-Cigno Azzurro 2009 è realizzata in collaborazione con

COOUConsorzio Obbligatorio degli Oli Usati. In Italia la raccolta e il corretto riutilizzo dei lubrificanti esausti sono garantiti dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU), operativo dal 1984. Gli ingranaggi dei motori funzionano grazie all’olio lubrificante. Dopo un prolungato utilizzo l’olio perde le sue proprietà e per questo motivo ha bisogno di essere sostituito. Quel che resta è l’olio usato, un rifiuto pericoloso che non va quindi gettato dove capita. Al fine di informare i cittadini e prevenire così ulteriori danni agli ecosistemi lacustri, anche quest’anno il COOU ha deciso di partecipare con Legambiente alla campagna “Goletta dei Laghi”. Nel 2008 il COOU ha raccolto 212.500 tonnellate di olio usato: in 25 anni di attività ne ha recuperate oltre 4 milioni.

Sponsor tecnico

Idratech-Blue Technologies, società attiva da diversi anni in Italia e in Europa, è in grado di far fronte all’inquinamento dei corpi idrici mediante trattamenti biologici. Tali applicazioni, basate sull’introduzione di selezionate miscele batteriche, consentono con semplicità ed economicità, il recupero dell’ecosistema in termini di chiarificazione delle acque, maggiore ossigenazione, eliminazione dei cattivi odori, riduzione dell’eutrofizzazione, stimolo della crescita dello zooplancton e delle specie ittiche, degradazione dei fanghi organici.

La campagna a bordo di Goletta dei Laghi

“Acqua. Accesso all’acqua attraverso il riconoscimento dei diritti” (Water access Through Empowerment of Rights).

L’aumento generale della temperatura terrestre, causato principalmente da attività umane, mette sempre più in pericolo la risorsa acqua provocando fenomeni che diventano catastrofi nei Paesi del Sud del mondo. È fondamentale l’assunzione di impegni da parte della Comunità internazionale per una gestione sostenibile, efficiente e equa delle risorse idriche e il riconoscimento da parte dell’ONU del diritto all’acqua. Info: www.contrattoacqua.it La campagna è realizzata da CeVI, CERAI, CICMA, CIPSI, COSPE, Humanitas; France Libertés, GREEN Belgium, KE.S.S.A. Dimitra, Legambiente Onlus, TNI – Transnational Institute.