Il presidente, Giancarlo Ruffo, intravede all’orizzonte segnali di ripresa, anche grazie agli importanti accordi commerciali raggiunti con i principali distributori di macchine per la pulizia dei due colossi asiatici. La sfida alla crisi portata avanti investendo in innovazione con la produzione di una vasta gamma di macchine “sostenibili” e tecnologicamente all’avanguardia. Dopo quello di Fimap, a Zevio sta nascendo il nuovo, avanzatissimo, stabilimento Comac. “Credo che la ripresa sarà un processo duro, lento e discontinuo”, ammette, “ ma che alla fine ne usciremo salvaguardando pienamente sia i livelli occupazionali raggiunti che la nostra solida identità industriale”.[//]
Mentre analisti ed esperti annunciano timidi accenni di ripresa, invitando a prepararsi ad un’uscita dal tunnel della crisi economica particolarmente lento e insidioso, molte aziende nel comparto del cleaning professionale fanno i conti con un anno particolarmente difficile, destinato a lasciare un segno indelebile. E’ il caso del Gruppo della famiglia Ruffo di Verona principale realtà privata tutta italiana nel comparto della produzione di macchine e tecnologie per l’igiene ambientale. I quattro marchi che ne fanno parte: Comac Spa, Fimap Spa, Tmb Srl e Ruffo Srl, sono al vertice della produzione in Italia e in ambito internazionale, con una spiccata vocazione alle esportazioni (65%) in 60 Stati, sia in Europa (Francia, Germania, Spagna, Polonia, U.K, Belgio, Olanda, Svezia, Norvegia, Finlandia, ecc.) che negli altri Continenti, con significative presenze in Brasile, Cina, India. Nei dodici mesi più delicati e complessi della sua storia, il gruppo ha agito su molti fronti puntando sull’innovazione tecnologica di prodotto e sull’incremento della propria competitività, grazie ad una dinamica strategia commerciale che l’ha visto agire con grande intraprendenza verso i Paesi emergenti. In particolare, le due aziende di punta, Comac e Fimap, hanno stretto importanti accordi commerciali in Cina e in India, ed in altre economie nelle quali la domanda di macchine per la pulizia è destinata a crescere, con prospettive sempre più interessanti.
“Nei due enormi Paesi asiatici”, spiega Giancarlo Ruffo, presidente del gruppo e amministratore delegato di Comac Spa, “abbiamo acquisito come partner due tra i principali distributori, concessionari dal marchio assai noto e con una consolidata leadership di vendita. Dopo la partnership con il “colosso” cinese Cabao Cleaning Equipement Co, che sta veicolando con successo il nostro brand in quello sconfinato territorio, con uffici commerciali, centri servizi e assistenza showrooms a Guangzou, Shanghai e Pechino, ci siamo mossi anche in India. Qui il grande distributore Eureka Forbes, già partner di un nostro insidioso concorrente internazionale, ha scelto di essere al nostro fianco per affrontare la sfida del mercato indiano che, potenzialmente, presenta numeri davvero impressionanti. “Certo”, ammette Ruffo, “siamo reduci dall’anno più arduo che abbia dovuto affrontare da quarant’anni a questa parte, ovvero da quando ho iniziato ad operare in questo importante settore produttivo. Stiamo vivendo ancora giorni difficili, che non saranno certo gli ultimi, ma sento di poter affermare che qualcosa sta cambiando in meglio.
A luglio, dopo mesi di stagnazione, abbiamo registrato un discreto numero di ordini: una tendenza confermata anche nel mese di settembre. Insomma, oggi sono un po’ più tranquillo rispetto anche solo a due o tre mesi or sono. A chi mi chiede quando ne usciremo, non prometto nulla, perché non sono un veggente, però intravedo un futuro migliore rispetto ad un anno fa, quando vi fu il crollo delle borse che diede il via alla crisi finanziaria e alla recessione economica. Per quanto ci riguarda, credo che la ripresa sarà un processo duro, lento e discontinuo, ma alla fine ne usciremo salvaguardando pienamente sia i livelli occupazionali acquisiti che la nostra solida identità industriale”. Il mantenimento senza traumi del posto di lavoro è stato l’ obiettivo, finora pienamente raggiunto, annunciato dal signor Ruffo alle prime avvisaglie della crisi.
“Il nostro personale”, spiega. “non ha fatto neppure un’ora di cassa integrazione” perché siamo riusciti a compensare la minore necessità di ore lavorative, conseguente alla contrazione della domanda, facendo consumare progressivamente ai dipendenti degli uffici e delle linee di montaggio le ferie arretrate”. Adesso, molteplici elementi, a riprova della robustezza del nostro gruppo, ci consentono di guardare con fondata fiducia alla possibilità di una graduale ripresa. Cominciando dalla solidità patrimoniale, rafforzata e capitalizzata con oculatezza e investimenti mirati, senza cedere alle lusinghe finanziarie seguite da altri. In secondo luogo, una saggia politica dei prezzi delle macchine che, anche in questo periodo di “sconti” sono rimasti praticamente immutati, conservando inalterati anche qualità e profitto.
“Durante l’ interminabile anno che ci lasciamo alle spalle”, prosegue Ruffo, “non ci siamo certamente tirati indietro di fronte alla sfida della ricerca e dell’innovazione tecnologica, anzi, l’abbiamo rafforzata inventando tanti nuovi modelli, presentati in anteprima alla Fiera Pulire 2009. Prodotti modernissimi, sostenibili, attenti al rispeetto dell’ambiente e competitivi, quali le lavasciuga pavimenti, assai silenziose e una gamma completa di rivoluzionarie spazzatrici, compresa l’inedita serie rivolta alla pulizia delle strade. A riprova di questa filosofia, della nostra fiducia nel futuro e nella ripresa del mercato, stiamo realizzando anche il nuovo, avveniristico stabilimento industriale Comac, a Santa Maria di Zevio, a pochi chilometri da Verona, che affiancherà il modernissimo sito produttivo di Fimap. La nuova Comac, progettata dando particolare importanza alla qualità del lavoro dei dipendenti in fatto di comfort e sicurezza, sorgerà su un lotto di 23.000 metri quadri, di questi 10.300 saranno adibiti ad ambiente industriale produttivo e 800 per spogliatoi e locale pausa-ristoro, mentre 3.000 metri quadri saranno destinati agli uffici che, a loro volta, si articoleranno su tre piani. Il merito di questo grande sforzo, che speriamo possa dare i risultati desiderati, va equamente suddiviso tra i mie figli, i dipendenti ed i nostri concessionari che hanno saputo mantenere i nervi saldi, lavorando sempre con straordinario impegno Per tutte queste ragioni”, conclude Ruffo, “sento di poter comunicare che chiuderemo l’anno 2009 con un risultato abbastanza buono in termini di fatturato, evitando il disastro generale paventato dagli economisti per le aziende italiane”.