Prosegue il cammino di Legambiente sui “sentieri” delle Alpi per monitorare e rilevare la situazione dell’arco alpino , alla ricerca di quanto svolto in progetti di tutela e salvaguardia o a denunciare quanti, con aggressioni e abusi, mettono in serio pericolo l’equilibrio degli ecosistemi della catena alpina. Di seguito il programma in Lessinia.[//]
La Carovana delle Alpi di Legambiente ogni anno percorre l’intero arco alpino del nostro Paese per sollecitare i cittadini, le forze economiche e le istituzioni a rendersi protagonisti della sfida della qualità ambientale. Quello alpino è un paesaggio articolato ed estremamente fragile; aree di benessere coesistono con valli e versanti in cui prevale l’abbandono o è scomparsa l’identità culturale. Contrastare lo spopolamento è una priorità di politica territoriale, così come la lotta agli inquinamenti e al degrado, poiché il paesaggio alpino si è evoluto per secoli in stretta simbiosi con gli usi del suolo delle comunità locali. Altrettanto rilevante per la carovana è mettere all’indice le seconde case, e lo ha fatto nel dossier annuale che censisce i numeri dell’edilizia turistica montana, fenomeno non esclusivamente italiano e che ha interessato la nostra provincia limitatamente ad alcune località. Il boom della seconda casa nella montagna veronese è iniziato negli anni ’70 e, continuato nei decenni successivi, ha coinvolto solo alcuni comuni. Tra i comuni monitorati Bosco Chiesanuova che somma il 69,12% di seconde case sul totale , e Ferrara di Monte Baldo con l’83%. In collaborazione con il Parco Regionale Naturale della Lessinia in questa edizione Legambiente ha lanciato una campagna di sensibilizzazione attraverso due escursioni naturalistiche e un convegno, che aiutino a riflettere sulle potenzialità di questo territorio e sulle possibilità che il Parco, come valore aggiunto, può innescare per tutto l’altipiano e per chi lo abita. La Lessinia oggi risente delle medesime difficoltà che hanno tutti i territori alpini come la perdita delle pratiche agricole e degli alpeggi, tendenze che devono essere invertite poiché portano inesorabilmente a un impoverimento e al totale abbandono dei luoghi, mettendo per altro in serio pericolo il delicato equilibrio degli ambienti montani. LE INIZIATIVE · In collaborazione con il Parco siamo partiti il 9 agosto 2009 dalla foresta dei Folignani dove tra gli alti pascoli si è assistito al concerto della rassegna Voci e Luci in Lessinia. · Il secondo trekking “scarpe e cervello” è fissato per DOMENICA 4 OTTOBRE 09 ore 9.30: “Da Campofontana a Malga Porto di Sopra: il percorso delle pozze”. Un’escursione raccontata che si sviluppa tra i prati-pascolo, i boschi e le malghe alla scoperta delle pozze alpine, della fauna e del sistema geologico che le ha generate. Il punto d’incontro è alle ore 9.30 al parcheggio dietro la chiesa di Campofontana (Selva di Progno). La durata del percorso è di 4/5 ore, difficoltà media. Si consiglia abbigliamento adeguato (k-way, scarponcini da trekking, maglione o pile, berretto, etc.). Pranzo al sacco. Si consiglia di contattare telefonicamente le guide in caso di previsioni meteorologiche sfavorevoli per verificare l’annullamento dell’escursione. Per informazioni e prenotazione Legambiente 045.8009686 Il tema è quello dell’acqua che non è più dove dovrebbe essere. Torrenti prosciugati da derivazioni idroelettriche incontrollate o da prelievi per innevamento artificiale, laghetti che scompaiono a causa della siccità, neve sempre più scarsa e ghiacciai in rapida ritirata, sorgenti e acquedotti a secco. Sembra insolito parlare di problemi di disponibilità idrica nelle Alpi, da sempre considerate la ‘banca europea dell’acqua’ che alimenta fiumi come il Po, l’Adige, il Rodano, il Reno e il Danubio. Eppure nella banca dell’acqua alpina è guerra aperta per il controllo della risorsa più contesa. E ben poca considerazione godono le ragioni ambientali nel decidere in che misura l’acqua debba continuare a sgorgare dalle sorgenti e a scorrere (possibilmente pulita) nell’alveo di fiumi e torrenti
A quest’iniziativa è legata la guida “Piccole Acque”, progetto editoriale di Legambiente, nella quale viene illustrata sinteticamente la storia del territorio della “Montagna Lobbia”. L’acqua è il filo conduttore, dalle numerose piccole acque di sorgenti e pozze, che hanno garantito la vita alle persone e al bestiame, alla storia dell’anfiteatro morenico, l’unico in Lessinia ancora parzialmente integro. L’uomo qui, come in tutto l’altipiano, ha costruito inoltre malghe e “giassare” e ha lasciato opere scultoree di intensa espressione artistica.
· Carovana delle Alpi si chiuderà a Bosco Chiesanuova SABATO 31 OTTOBRE 09 con il convegno “Un parco fa’ la differenza. Ruolo strategico dell’agricoltura per il territorio e per l’economia”. Un confronto sulle buone azioni che si possono adottare in montagna, a partire dalla reintroduzione delle pratiche agricole e zootecniche. Oggi la Lessinia risente delle medesime difficoltà che hanno tutti i territori alpini quali ad esempio l’abbandono dei luoghi, la depauperazione del patrimonio storico, la perdita delle pratiche agricole e degli alpeggi tendenze queste che dovrebbero essere invertite poiché hanno portato a un impoverimento e non hanno tenuto conto della fragilità degli ambienti montani, dei bisogni e delle esigenze delle popolazioni vi abitano. La flora, la fauna, l’acqua, le tradizioni, la cultura locale e l’intero ambiente naturale della montagna costituiscono l’insieme di valori che le istituzioni nazionali preposte, unitamente alla Comunità Europea, ha inteso valorizzare e preservare in quanto la tutela dei territori montani non consente di conservare solo il paesaggio, inteso nella sua accezione puramente estetica, ma l’intero sistema territoriale come ad esempio l’agricoltura che è considerata uno degli strumenti di tutela del territorio. L’agricoltore attraverso il mantenimento dei pascoli, lo sfalcio dei prati, la costruzione di argini e di terrazzamenti mantiene l’equilibrio idrogeologico della montagna, impedendo il verificarsi di frane, smottamenti e inondazioni che inevitabilmente si ripercuoterebbero, con effetti disastrosi, anche a valle. Per informazioni: Legambiente Verona Via Bertoni, 4 37122 Verona tel. 0458009686 fax 0458005575 e-mail info@legambienteverona.it sito web www.legambienteverona.it