Tra le molte iniziative fiorite in Italia e nel mondo in occasione del centenario del Futurismo, spicca la mostra, organizzata a Padova dalla Regione Veneto e dal Comune alla Galleria Civica Cavour fino al 31 gennaio, che si segnala per il carattere di assoluta unicità, affrontando per la prima volta e in modo significativo e rilevante, per quantità di opere e importanza di autori, il tema della scultura del movimento, finora trattato con[//] carattere episodico o come corollario alla pittura. L’esposizione, curata da Beatrice Buscaroli e Alessandra Possamai Vita con l’ideatore Roberto Floreali, quale fulcro del progetto “Arte-Vita futurista”, dello stesso Floreani, focalizza l’attenzione sul piemontese Mino Rosso (1904-1963).
Di Rosso sono esposte ben quaranta opere, accanto a una cinquantina di pezzi di altri ventisei scultori futuristi, tutte raggruppate sotto il titolo “Scultura futurista 1909-1944. Omaggio a Mino Rosso”. Ha un carattere giocoso e nazionalista – rigorosamente antimonarchico, come testimoniano i numerosi tricolori privi dello stemma sabaudo che tappezzano le pareti – e un’impaginazione “povera” e “sovraffollata”, in pieno stile futurista. Come in pieno stile futurista sono state ideate le “Azioni” (quarti d’ora di poesia futurista a sorpresa, serate declamatorie, azioni dinamiche in città) che fanno da corollario nelle piazze, i mercati e le strade tra il Caffè Pedrocchi e il ristorante Zaramella. Cioè nei luoghi frequentati a Padova da Filippo Tommaso Martinetti e dai gruppi futuristi veneti, come il Savarè di Monselice, guidato prima da Corrado Forlin e poi dall’aeropoeta Ubaldo Serbo, trovando proprio nelle opere di Mino Rosso, unico scultore firmatario, testimonianze di quelle novità che portarono alla nascita dello specifico genere “aereo” (1929).
Altri scultori rappresentati sono Balla, dalla straordinaria leggerezza dinamica, Depero e Dottori, con le loro giocose creazioni, accostate alle solide “architetture” di RAM, Tato e Farfa, e alle donne artiste Regina e Marisa Mori; oltre a esempi di ceramiche di Pacetti, Tullio e Torido Mazzotti, Mezzari e Bevilacqua dei laboratori di Albisola. Scoprendo quanto gli artisti futuristi, ben lungi dal celebrare un’Italietta provinciale ed emarginata dal grande contesto europeo, di fatto ne anticipò gli importanti fermenti che caratterizzarono il volto più innovativo del Novecento. Il bel catalogo, con testi di Beatrice Buscaroli, Roberto Floreani e Alessandra Possamai Vita, pure curatori del volume, con schede di Rachele Ferrario e di Riccardo Zelatore, è di Silvana Editoriale. (Franca Barbuggiani)
“Scultura futurista 1909-1944. Omaggio a Mino Rosso”
Padova, Galleria Cavour
Biglietti: euro 5,00; 3,00
Info: tel. 049 8752747
e-mail: spaziomostre@comune.padova.it
Fino al 31 gennaio