I legali del Comitato hanno chiesto un rinvio per studiare le 80 pagine di memoria difensiva presentate questa mattina stessa dal Comune di Verona. Accogliendo la richiesta, il tribunale di Verona ha quindi fissato una nuova udienza per il giorno 21 gennaio alle ore 11.30. E’ terminata così, questa mattina, l’udienza preliminare del ricorso contro la bocciatura del quesito referendario presentato dal Comitato contrario al Traforo delle Torricelle contro il Collegio dei Garanti e contro il Comune di Verona. [//] In nome della trasparenza e in segno di apertura al dialogo il Comitato contro il Traforo delle Torricelle e il Comitato promotore del referendum, settimane or sono, avevano inteso anticipare in una conferenza stampa le motivazioni del ricorso che, in estrema sintesi, si possono riassumenre come segue:
A) Nel bocciare il quesito referendario i Garanti avevano addotto la presunta “sussistenza di obbligazioni irrevocabili a carico del comune nei confronti di terzi”, alludendo in questo ad una possibile penale o a possibili azioni risarcitorie che il Comune dovrebbe subire da parte della ditta individuata come Promotore dell’opera in caso il Comune decidesse di recedere dal progetto di realizzare il tunnel. Secondo il Comitato questa motivazione è, oltre che indimostrata, anche tardiva perché i Garanti non avevano sollevato questo problema il 17 settembre scorso, quando, costretti dalla prima ordinanza del Tribunale, si erano riuniti per esaminare il quesito, comunicando successivamente l’esito della consultazione al Comitato.
B) Come motivazione primaria, i Garanti avevano bocciato il quesito affermando che esso era privo dei requisiti di chiarezza univocità e omogeneità. Secondo il Comitato questa motivazione non è solo inconsistente, ma anche altamente strumentale perché rivolta a impedire il referendum ad ogni costo. In realtà non c’è nulla di più chiaro, univoco e omogeneo di questo quesito che chiede ai cittadini di esprimersi con un semplice sì o un no, e che ha per oggetto un unico dispositivo e non ne richiama nessun altro.In nessun caso l’esito del referendum darebbe luogo alle “scelte dilemmatiche” o agli “scenari complessi” strumentalmente evocati dai Garanti. L’unico scenario conseguente all’eventuale approvazione della proposta di revoca della delibera vedrebbe l’amministrazione comunale costretta a confrontarsi sul piano politico con la volontà popolare espressa dalla maggioranza dei cittadini e quindi a decidere quali provvedimenti adottare alla luce dell’orientamento espresso.
Comunicato a cura del Comitato contrario al Traforo delle Torricelle