E’ notizia di ieri che la Regione Emilia Romagna, le Provincie di Bologna e Modena più altri nove Comuni emiliani interessati, hanno richiesto e ottenuto da Rfi la cessione del sedime del vecchio tracciato della linea ferroviaria Bologna-Verona, che corre parallelo alla nuova ferrovia. In tutto 37 chilometri che arrivano fino ad Ostiglia. Secondo il disegno d’insieme, questa iniziativa sarebbe rivolta a collegare la città di Bologna a Verona con un’unica ciclabile. Da Ostiglia, però, non sarebbe più possibile continuare lungo la linea ferroviaria fino a Verona perché in seguito al raddoppio della linea il vecchio tracciato è stato coperto da quello nuovo, tuttavia è disponibile[//] il sedime della ferrovia dismessa Treviso-Ostiglia, per la cui riconversione la Regione Veneto dal 2008 mette a disposizione delle Province venete 200 mila euro all’anno per dieci anni (totale: 2 milioni di euro).

La riconversione a pista ciclabile della Treviso-Ostiglia è un obbiettivo preciso fissato dalla Legge regionale n.1 del 27 febbraio 2008, allo scopo di “preservare la continuità del tracciato della ferrovia dismessa; tutelarne il valore paesaggistico, ambientale, storico e culturale e rivalorizzarlo attraverso la promozione del ciclo-turismo”. Ora, la Provincia di Padova si è già mossa in questo senso, acquistando tutti i terreni su cui passava la vecchia ferrovia; Treviso ha fatto una convenzione con tutti i Comuni interessati.

La Provincia di Vicenza, il 29 dicembre scorso, ha ottenuto dalla Regione Veneto 200 mila euro per acquisire il vecchio sedime e tutti gli immobili che ci stanno sopra. All’appello manca soltanto la Provincia di Verona, che deve ancora dire che cosa intende fare. Oltre al recupero della Treviso-Ostiglia, esiste infatti un’alternativa. Il Comune di Isola della Scala ha redatto uno studio di fattibilità per costruire una pista ciclabile che da Ostiglia va fino a Isola, passando lungo il fiume Tartaro e che da Isola arriva fino a Dossobuono, sfruttando il sedime di un’altra ferrovia dismessa. Da Dossobuono esiste poi una vasta scelta di viabilità secondaria con cui si potrebbe arrivare comodamente a collegarsi con la pista ciclabile del quartiere di Santa Lucia, passando per la Zai. Come si vede, tutte le possibilità sono aperte, basta la volontà politica.

Dichiarazione del presidente dell’associazione Amici della Biciletta Fiab Verona, Paolo Fabbri