Skoda guarda al 2010 come l’anno che segnerà la ripresa nelle quote di mercato in Italia dopo la brusca interruzione di crescita del passato esercizio. Una frenata – le vendite si sono fermate a circa 14mila vetture contro le 16mila del 2008, meno 12,5% contro un più 2% fatto registrare dalla marca ceca in tutto il mondo – dovuta in larga misure all’effetto degli incentivi anti-crisi varati dal governo italiano e che hanno favorito le case concorrenti più “popular”. «Abbiamo pagato lo scotto – spiega il responsabile della divisione Skoda di Volkswagen Group Italia (Verona), Alex Mohr – di non avere in portafoglio una macchina di segmento A, che in Italia rappresenta il 25% del mercato, ed è quindi molto strategico, così come il fatto di non puntare ad alimentazioni primo impianto di Gpl o metano che, invece, sono state le carte della concorrenza. [//]Non a caso, quando la scelta non è stata dettata dagli incentivi statali ma dalla “logica”, da una scelta più consapevole, i modelli Skoda hanno mantenuto il loro appeal. Octavia Wagon, infatti, è stata la vettura di Skoda più apprezzata dal mercato: nel 2009 come nel 2008». «Ora siamo ancora in attesa di vedere cosa deciderà il governo per il comparto auto – aggiune Mohr a L’Adige -, ma posso già dire che, personalmente, preferisco una politica di non intervento, almeno così le case potrebbero pianificare meglio le proprie politiche».

Dato per scontato che il governo italiano interverrà comunque sul comparto dell’auto, Skoda vuole riprendersi il mercato a colpi di nuovi modelli. In questi giorni è stata presentato il Suv compatto Yeti, a due e quattro ruote motrici, che nelle intenzioni della casa ceca, ma con passaporto tedesco, deve conquistare una fetta di mercato importante nelle vetture destinate sia ad un uso “urban” che extra-cittadino e sportivo. «Il segmento C nei Suv – spiega a L’Adige, Giorgio Colombo, responsabile marketing Skoda – è probabilmente il più interessante – “vale” oltre 110mila vetture vendute ogni anno – dove si affrontano tutte le case maggiori, con consumatori davvero trasversali: dagli amanti dell’off-road che vogliono prestazioni e robustezza ai ceti urbani che pretendono una vettura dalla cifra stilistica alta, con forte personalità. Yeti vuole “prendersi” un ruolo importante – il 4, 5 per cento del mercato italiano – facendo leva sulle sue caratteristiche tecniche e sullo stile: posso dire, senza timori di smentita, che è una vettura che piace, che avvicina a Skoda fasce di clientela nuove». Yeti non sarà però l’unica novità dell’anno: a febbraio, fra meno di un mese, verrà proposta la nuova Superb Wagon mentre bisognerà attendere altri 18 mesi per avere la prima Skoda segmento A che vuole sparigliare le carte in un mercato a predominio italiano e francese. Queste tre novità dovrebbero far ripartire quella crescita a due cifre percentuali che ha contraddistinto Skoda in Italia negli ultimi anni. Confermata l’attenzione ambientale con un lavoro attento sulle emissioni – Yeti è Euro5 su tutta la gamma e in tema di sicurezza ha ottenuto le 5 Stelle, il più alto riconoscimento Euro NCap nei crash test – senza “cedimenti” a Gpl e metano che, oltre confine, non sembrano appassionare più di tanto i consumatori. E in questo pesano i numeri: Skoda vende infatti ogni anno oltre 680mila vetture e di queste più della metà sono collocate in Germania e in Cina, non a caso poli produttivi Skoda assai rilevanti. (b.g.)